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Come interferiscono le mestruazioni con l’allattamento

L’allattamento e la produzione di latte sono regolati dalla prolattina, ormone antagonista di estrogeni e progesterone. Vale a dire che fin quando è in circolo la prolattina gli ormoni deputati alla ripresa delle mestruazioni non possono attivarsi. Grazie alla prolattina quindi la donna rimane in una fase di amenorrea e anovulazione che possiamo definire “protettiva” contro un’eventuale ulteriore gravidanza, affinché il corpo si assesti del tutto e la mamma possa occuparsi al meglio del suo piccolo.

Come ormai sappiamo, la produzione del latte e la sua rigenerazione hanno cause anche meccaniche, quindi una maggiore suzione è uguale ad una maggiore produzione e a dei livelli di prolattina più alti. Questo permette di mantenere lo stato di amenorrea, cioè di assenza di mestruazioni, anche se non si sa di preciso fino a quando.

Il ritorno delle mestruazioni è definito capo-parto. Nelle donne che non allattano, le mestruazioni tornano dopo circa 6 settimane, mentre in quelle che allattano non è dato sapere fino a quando la prolattina sarà alta a tal punto da inibire le mestruazioni. In genere negli allattamenti ben condotti, mattina e sera senza interruzioni né aggiunte, l’amenorrea persiste per 6-7 mesi, cioè la durata necessaria all’allattamento.

Quindi è necessario innanzitutto fare una distinzione tra le perdite di sangue che si verificano dopo il parto, dette lochiazioni, e il ritorno del capoparto, cioè del riassestarsi del ciclo mestruale. Le lochiazioni sono piccole macchie causate dalle contrazioni dell’utero che nei giorni diveranno rosate e in fine biancastre. La ripresa della mestruazione invece segna la ripresa dell’ovulazione, quindi è necessario prestare attenzione ai rapporti sessuali non protetti.

La ripresa delle mestruazioni ovulatorie coincide anche con la fine dell’allattamento e la mancanza di latte, che come si è detto viene prodotto solo se nell’organismo è ancora in circolo la prolattina. L’arrivo del ciclo e dell’ovulazione è un chiaro segno che non c’è abbastanza prolattina per la produzione di latte. Quindi la mestruazione non è la causa, ma la conseguenza dell’abbassamento della prolattina. La causa invece è da ricercarsi in un mancato stimolo meccanico adeguato del latte o in una qualunque altra causa che abbia inibito la lattazione.

In questi casi è difficile tornare indietro e ripristinare l’allattamento, ma si può sempre provare aumentando la suzione e adoperando anche la tiralatte, oppure passare alle formulazioni artificiali.

Se invece il ciclo torna ma il latte continua ad essere prodotto si tratta di un ciclo anovulatorio, causato da un livello basso di estrogeni e progesterone, simile a quello indotto dalla pillola anticoncezionale. In questi casi la produzione di latte continua e si riesce ad allattare, anche se spesso le donne lamentano dolori, disturbi gastrointestinali e rush cutanei che segnano ugualmente la fine dell’allattamento per scelta. Ogni donna deve sentirsi libera di fare quello che si sente di fare, ma è giusto informare che le mestruazioni non rappresentano una indicazione a terminare l’allattamento, e che il latte è ugualmente sano e nutriente anche se il sapore potrebbe essere leggermente modificato.