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Svezzamento vegano: tutto quello che c’è da sapere

Chi l’ha detto che il nostro bambino ha bisogno di carne per crescere? Quello che ci dicevano le nonne da piccini, in realtà negli ultimi anni è stato smentito da medici ed esperti che ci dicono che le proteine che la carne ci dà, ritenute da sempre indispensabili per crescere sono in realtà dimezzate dagli anni ’80 in poi, senza grandi problemi di crescita per le nuove generazioni. Così ci dice anche la LARN l’analisi dei Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana.

Insomma si può far a meno di pesce e carne fino ai 12 mesi del nostro bambino, durante lo svezzamento, quindi perché non per una vita intera, infatti in Italia ci sono tante mamme e famiglie vegane, che crescono i propri figli con l’alimentazione vegana (nessun alimento prodotto sfruttando o uccidendo animali).

Noi non vogliamo scegliere per voi, naturalmente, ma diamo qualche info in più sullo svezzamento vegano (tra l’altro regime alimentare che viene adottato anche in gravidanza).

Le proteine che si trovano nella carne possono essere ben integrate grazie a legumi come le lenticchie rosse, piselli, ceci, e gli omega3 del pesce possono essere assimilati mangiano frutta secca come le noci che possono essere macinate e spolverati su pietanze, dando un sapore in più al passato di verdure e cereali vero piatto principe dello svezzamento vegano.

Frutta secca che con i semi di lino e l’olio di semi di lino ci danno anche il giusto apporto di grassi buoni come ci dice la nutrizionista che abbiamo consultato a Milano mesi fa.

Il vero alimento di cui i nostri bambini hanno bisogno è il latte materno, o altrimenti per integrare va benissimo il latte vegetale, non il latte animale che invece è causa di molti problemi di diarrea e intestinali (così come i formaggi). Se si potesse si dovrebbe allattare il neonato più tempo possibile, anche fino ai due anni (magari poterlo fare fino a 4-5 anni!), alla faccia di chi tempo addietro ci ha fatto credere che prima iniziava lo svezzamento, meglio era.

Le generazioni come la nostra sono cresciute “subendo” lo svezzamento anche a 4 mesi, tutto approvato anche dalle direttive dell’organizzazione mondiale della sanità. Tutto perché le mamme finivano la maternità dopo 3-6 mesi e quindi tornando al lavoro, dovevano smettere di allattare. Regola sociale, non regola alimentare.

Ma adesso c’è la possibilità di informarsi anche su diverse visioni dell’alimentazioni e si è dimostrato che il bebè vegetariano o vegano avrà per esempio meno problemi di sovrappeso da grande, perché avrà un migliore rapporto tra peso e lunghezza durante la crescita.

Inoltre avrà meno problemi intestinali perché introdurrà meno fibre nel suo organismo (per questo poche verdure), altro elemento non necessario da subito, come ci dice il Dottor Proietti vero e proprio guru dello svezzamento vegano.

Svezzamento che sarà quindi fatto dopo i 6 mesi e fino a un anno di età solo di passati di frutta (non zuccherati, perché la frutta ha già il sapore e gli zuccheri che servono) a cui si mescola un cereale senza glutine sciolto in brodo vegetale il più leggero possibile.

Quindi sì cereali, sì legumi, sì alghe che contengono iodio, setan dopo i 12 mesi, no zuccheri, sì grassi buoni e proteine, no fibre subito. E tanta voglia di provare e far provare cose nuove. Non solo i vasetti del supermercato!