Svezzamento: i pesci più adatti per il bambino

Quando il bebè inizia il suo primo approccio con il mangiare, viene svezzato con omogenizzati o liofilizzati prima di carne bianca, poi rossa e in fine dal sesto mese di pesce. Quest’ultimo non è sempre gradito al palato del bambino ma possiede molte proprietà, è un alimento importantissimo che dovrebbe esser mangiato tre volte a settimana, perché ricco di omega 3 e di iodio. Se però non si vuol comprare il tradizionale vasetto omogenizzato, si può cucinare il pesce per il proprio bimbo in modo semplice.

Pesci adatti allo svezzamento: sono consigliabili quelli magri, bianchi, leggeri, digeribili come merluzzo, sogliola, nasello e platessa, seguiti in un secondo momento da orata, spigola, San Pietro, trota e salmerino. Questi ovviamente dovranno essere sfilettati in modo adeguato, per evitare le pericolose spine. Ad un bebè sono sconsigliati i gamberetti per le eventuali allergie, così come i crostacei.

Alcuni pensano comunque che il pesce fresco sia difficile da gestire privilegiando sin dall’inizio dello svezzamento quello congelato, perché ritenuto più sicuro: in realtà se la pescheria è di fiducia, una volta ben pulito, può esser cotto a vapore o al cartoccio. Se il bimbo mastica comunque bene ma non apprezza il gusto del pesce si possono cucinare anche impanandoli o facendo delle polpette con il merluzzo o mischiandolo direttamente come condimento della minestrina con altre verdure. Va ricordato che non c’è bisogno di frullare o passare il pesce perché una volta tagliato a pezzetti si sfalda da solo durante il processo di cottura.

Se si vuol prendere un pesce fresco adatto al bebè in una pescheria non conosciuta è bene seguire delle accortezze una volta scelta la tipologia di pescato magro del giorno. In particolare bisogna accertarsi della freschezza attraverso semplici accorgimenti: guardare se l’occhio è vivo, vedere la provenienza, constatare se le scaglie sono brillanti e se l’odore è deciso.