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Crescita fetale e benessere: come si valuta?

La gravidanza procede al meglio, il feto continua a crescere: i processi di organogenesi e differenziamento dei tessuti procede e giorno dopo giorno i segni della crescita iniziano a farsi evidenti anche dall’ esterno.

Oltre i cambiamenti del corpo materno, ci sono le più evidenti mutazioni nel corpo fetale.

Tutte queste modalità di crescita sono percepibili dall’ esterno e con tecniche o strumentazioni specifiche.

Ad esempio, la palpazione esterna (o le manovre di Leopold) effettuate a partire dalla 36° settimane garantiscono la valutazione della presentazione fetale. Effettuare le manovre prima di questo periodo potrebbe essere fastidioso.

Effettuare periodicamente il conteggio dei movimenti fetali attivi può aiutare per capire se il feto sta bene, anche se non deve essere una pratica proposta di routine. Invece, in ogni esame prenatale deve essere garantita la misurazione sinfisi-fondo, per valutare l’ accrescimento fetale senza esame ecografico.

L’ auscultazione del cuore fetale non è una tecnica che deve essere ripetuta di prassi, ma può essere utilizzata dal personale competente per poter tranquillizzare la mamma. La cardiotocografia (o il comune tracciato) può essere effettuata anche dalla 36 settimana per una sorta di sicurezza materna, anche se in una gravidanza del tutto fisiologica potrebbe essere evitata (secondo le linee guida NICE, 2003).

Ovviamente, al primo posto tra le indagini strumentali si pongono: l’ ecografia e l’ eco-doppler per l’ arteria uterina e quella ombelicale, per valutare sia l’ accrescimento fetale, sia le modalità di perfusione e quindi di ossigenazione fetale.

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