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Allattamento: quando serve l’aggiunta di latte artificiale

Spesso capita che l’allattamento al seno sia difficoltoso e che ci sia poco latte perché il neonato non riesce a succhiare in modo valido e quindi a stimolare il seno. Nel 90% delle donne con poco latte infatti la causa della carenza è solamente legata ad un’inadeguata suzione e quindi è assolutamente rimediabile. Una suzione poco valida si verifica soprattutto con i neonati prematuri, in quelli che hanno subito anestesia durante il parto o semplicemente nei bambini pigri.

Quando si ha l’impressione che il bambino non si stia nutrendo a sufficienza, questa preoccupazione diventa prioritaria per le mamme che quindi vivono male l’allattamento e, spesso prese dall’ansia e sul consiglio del pediatra, optano per la famosa aggiunta di latte artificiale. In questo modo si va a diminuire ancora di più la stimolazione del latte materno, che piano piano andrà quindi sostituito del tutto. Escludendo i casi in cui è strettamente necessaria, in tutti gli altri è doveroso informare le mamme che se ne potrebbe fare a meno.

Ricorderete tutti lo scandalo di qualche mese fa in Toscana per quei 12 pediatri che consigliavano alle donne di allattare artificialmente il neonato per la sua crescita ottimale, e ad un certo numero di vendite del prodotto vincevano viaggi e ricchi premi da parte delle aziende produttrici di latte. Ecco, certamente non tutti i Pediatri sono così immorali, ma nel dubbio è meglio tutelarsi e informarsi per non cadere vittime di prescrizioni inappropriate di latte artificiale.

Innanzitutto ci sono alcuni segnali per capire se davvero il neonato non succhia adeguatamente e non si nutre a sufficienza:

  • Se bagna meno di 6 pannolini al giorno dopo la prima settimana di vita
  • Se cresce meno di 150 gr a settimana dopo aver recuperato il calo fisiologico
  • Se ha fame più di 13-14 volte nelle 24 h o meno di 6-7 volte
  • Quando succhia per 4-5 minuti e poi si addormenta o lascia il seno, oppure viceversa se non si stacca per più di 30 minuti
  • Quando compaiono ragadi, ingorghi e mastiti

In questi casi l’aggiunta deve essere l’ultimo step prima di aver cercato altre soluzioni:

  • Utilizzare la tiralatte per stimolare adeguatamente il seno e conservare il latte tirato
  • Provare più spesso a praticare un corretto attaccamento seguendo le regole
  • Svegliare il neonato ogni 3 ore se non prende sufficiente peso e non ha lo stimolo della fame
  • Massaggiare il seno con movimento circolare verso i capezzoli durante la suzione
  • Nutrire il bambino con la bottiglina del proprio latte tirato nei casi più difficili o con cucchiaino di silicone per i prematuri.

Se tutti questi rimedi dovessero fallire e il seno non producesse più quantità sufficienti di latte nemmeno tirandolo, in quel caso sarà necessaria l’aggiunta di latte artificiale.