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Contrazioni uterine prima del termine: quando allarmarsi

Durante il secondo e terzo trimestre è possibile avvertire sporadicamente delle piccole fitte nella parte bassa dell’utero. Queste contrazioni uterine spesso sono fisiologiche perchè si tratta di contrazioni di Braxton Hicks. Tuttavia le donna vive male questi sintomi, riconducendoli ad una minaccia di parto pre-termine. Vediamo quali sono le caratteristiche e le differenze tra le contrazioni di Braxton Hicks e quelle vere e quando è il caso di allarmarsi.

Effetto sul collo dell’utero: La differenza fondamentale è che le contrazioni di Braxton Hicks non hanno alcun effetto sul collo dell’utero, cioè non provocano dilatazione, essenziale per l’innesco di un travaglio.

Ritmo: le contrazioni del travaglio hanno un ritmo scandito che cresce via via. Il travaglio inizia quando hanno una frequenza di una ogni 10 minuti. Le contrazioni di Braxton Hicks invece sono molto sporadiche.

Durata: le contrazioni di Braxton Hicks hanno una durata uguale o inferiore a 30 secondi; le contrazioni del travaglio invece hanno una durata maggiore o uguale a 60 secondi.

Intensità: le contrazioni da travaglio sono molto più intense e quindi possono essere percepite come dolorose o comunque crampiformi. Le contrazioni di Braxton Hicks sono accompagnate al massimo da un leggero fastidio, di tipo trafittivo.

Quando allarmarsi?
Le contrazioni in ogni caso vanno tenute sotto controllo sempre prima delle 37 settimane. Talvolta il medico può prescrivere un progestinico e il riposo se l’utero è molto teso. Il ricovero in ospedale invece è necessario quando sono ritmiche, intense, quando c’è una perdita dai genitali di sangue, liquido amniotico, o di una specie di tappo mucoso, e quando i movimenti fetali si riducono.

Se percepite uno di questi segni e sintomi dovete recarvi in pronto soccorso, dove il medico vi visiterà e farà un quadro della situazione. Di solito, salvo falsi allarmi, con questi presupposti è necessario il ricovero. Prima delle 36-37 settimane, se le condizione di salute materna e fetale lo permettono si opta sempre per la terapia di mantenimento, con il riposo assoluto a letto, il monitoraggio delle contrazioni e del benessere fetale, la terapia miorilassante per detendere l’utero, talvolta la profilassi per la maturazione polmonare del feto. Questo per impedire una nascita prematura e le conseguenze neonatali associate.