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Come riuscire a far dormire il bambino con il Metodo Estivill

Quando nasce un bambino le ore per poter dormire si riducono a semplici pisolini per i genitori, così ecco un famosissimo libro del 1999 “Fate la nanna” di Eduard Estivill noto neuropsichiatra spagnolo, considerato da alcune famiglie come una “Bibbia“, mentre da altre un metodo “nazista” per l’approccio poco consono ai bisogni del bebè. Il testo, che spopola fra i neo genitori, descrive come sia facile abituare a dormire da soli in 3 giorni i propri pargoli attraverso l’applicazione del metodo che prende il nome dell’autore stesso.

Ciò che viene consigliato nel testo ai genitori, pare anche non essere un’invenzione di Estivill, anzi si rifà all’elaborazione del noto pediatra Richard Ferber direttore del Center for Pediatric Sleep Disorders a Boston e reso pubblico con il libro “Solve Your Child’s Sleep Problems” nel 1985. Leggiamo però entrambi gli scrittori cosa consigliano alle famiglie stanche di trascorrere notti in bianco e pronte a seguire i punti salienti di questo metodo ritenuto infallibile:

1)Ogni sera si deve ripetere il rituale del bagno caldo, dell’indossare il pigiama e raccontare una storia, poi il bambino viene messo a letto.
2)Spegnere le luci e abbandonare subito il piccolo solo nella stanzetta.
3)Se il bambino inizierà a piangere, non bisogna precipitarsi in camera, ma andarlo a controllare ad intervalli di tempo ben scanditi ad esempio prima 3 min poi 5 min ecc.
4)Quando si va nella stanza del bambino è assolutamente sconsigliato prenderlo in braccio ma bisogna offrirgli un semplice conforto verbale.
5)Nel caso in cui il bebè per piangere abbia anche vomitato bisogna pulire e dirgli che va tutto bene sempre senza prenderlo in braccio.
6)Così facendo il piccolo, secondo Estivill, capirà da solo che non serve piangere e stanco da solo si addormenterà.

Analizzati i punti cardini del metodo Estivill non resta che la scelta riguardante la sua applicazione. Molti genitori, infatti optano per altre soluzioni come il co-sleeping, perché ritengono sia crudele far piangere i figlioli fino all’esaurimento. Magari questi non riposano a causa delle coliche, oppure i bimbi più grandi hanno degli incubi, insomma basta pensare ai cicli circadiani che sono diversi rispetto a noi nella prima infanzia. Altri genitori, invece, sono riusciti ad insegnare ai propri pargoli come dormire da soli attraverso questo metodo ritenuto dallo scrittore scientifico e pubblicizzano il testo come infallibile.

Negli ultimi anni il noto neuropsichiatra ha ritrattato il suo metodo dicendo che questo era per bimbi a partire dai 3 anni. Estivill ha scritto infatti un nuovo libro ” A dormire” per aggiornare le conoscenze sul sonno infantile che deve seguire la fisiologia del sonno e dell’allattamento per i più piccoli. In questo testo Estivill spiega l’importanza del sonno conciliato alla suzione dal seno materno e descrive come i bambini fino ai 6 mesi di vita abbiano un’immaturità riguardante il proprio orologio biologico che non permette loro di dormire di continuo ma ad intermittenza. Ecco quindi la giustificazione per il suo precedente libro “Fate la nanna” che ritiene adatto nel metodo soltanto ai bimbi abituati ad una routine scandita da tempi quotidiani avendo più di 3 anni.