Alimentazione, farmaci ma anche inquinamento. Se poi ci aggiungiamo che ha anche una componente ‘ereditaria’, non ci meraviglierà sapere che la dermatite atopica si sta sempre più diffondendo tra i bambini di età compresa tra uno e sette anni e per più della metà dei casi si manifesta nei primi due anni di vita. Addirittura sono stati gli stessi pediatri a lanciare l’allarme di fronte a un numero crescente di casi.
Detta anche eczema atopico o costituzionale, è una malattia della pelle che può anche scomparire nell’età adulta, ma se è in forma molto estesa, se si è manifestata presto e se in famiglia c’è qualcuno che ne soffre potrebbe anche restare. Tra l’altro i bambini soggetti alla dermatite atopica, che può essere acuta o cronica, sono quelli più predisposti a sviluppare anche allergie di tipo respiratorio.
Già il pediatra generico potrà capire se il bimbo soffre di questa forma di dermatite, ma una visita da uno specialista e una serie di prove allergiche ad hoc toglieranno ogni dubbio. Una volta accertata, si può procedere in tre modi che non si escludono a vicenda: farmaci appropriati (pomate cortisoniche, antistamici, immunomodulatori) l’utilizzo di prodotti idonei per la pelle e la riduzione al contatto con i fattori allergeni.
Particolare attenzione dovrà essere rivolta all’igiene del bimbo che soffre di dermatite atopica: no ai bagni troppo lunghi, meglio docce rapide e tiepide, preferire i detergenti oleosi, meglio se su prescrizione medica. Buone anche creme emollienti per ridurre la secchezza della pelle. Non vestiamoli con capi di lana o sintetici, meglio cotone, lino e seta.