foto_neonato_bilancia

Tuo figlio cresce nella norma? Le curve di accrescimento neonatale

Non tutti i bambini crescono allo stesso modo e questo è risaputo. La statura, il peso e l’ossatura dipendono in gran parte da fattori genetici. Ma anche una corretta alimentazione influisce sulla crescita. Pertanto quando si ha tra le mani un neonato che piange perché magari ha difficoltà ad allattare o quando il suo svezzamento è particolarmente difficile, la prima preoccupazione lecita dei genitori è: “Starà mangiando a sufficienza? Starà crescendo bene? Sarà nella norma”?. Per stabilirlo si valutano tanti fattori: come già detto la predisposizione genetica, il benessere generale, la conta dei pannolini ma un valido parametro sono le così dette curve di accrescimento.

Le curve di accrescimento sono grafici che riportano i normali andamenti di crescita dei bambini. Si chiamano anche percentili perché sono divisi in 100 categorie (centili). Nei primi 3 percentili vengono riportate le minoranze, vale a dire quei bambini di peso molto basso e statura molto piccola rispetto alla media. Dal 4° al 97esimo percentile invece vengono suddivisi la maggior parte dei bambini. Al 50° si ritrova il gruppo più folto ed è quindi considerata la curva media di riferimento. Dal 98° al 100° si ritrovano le piccolissime percentuali di bambini molto grandi, molto al di sopra della media.

Quindi esistono tanti range di valori considerati “nella norma”, per la precisione 94. Un neonato alla nascita può pesare 2,5 kg o 4,5 kg e nessuno dei due è ritenuto anormale, ma solo appartenenti ad una percentuale di popolazione leggermente meno ampia per dati statistici, rispetto alla media di 3kg. Le curve di accrescimento si trovano facilmente su internet e lì potete inserire il peso e l’altezza e l’età dei vostri figli e verificare. Tuttavia se vostro figlio risulta molto al di sotto della media o molto al di sopra, vale a dire nei primi 3 o negli ultimi 3 percentili, prima di allarmarsi vanno verificati altri fattori assieme al pediatra.

Innanzitutto la predisposizione genetica, calcolata in base alla media della statura dei genitori e alla loro ossatura. Stabilito così quale possa potenzialmente essere il massimo sviluppo di quel bambino quindi verranno valutate le abitudini alimentari. L’allattamento al seno per i primi 6 mesi di vita permette un ottimale sviluppo delle potenzialità genetiche di crescita ed è pertanto sempre da preferire. Dopo lo svezzamento bisogna garantire un’alimentazione varia, ricca di frutta e verdure e povera di grassi animali e di zuccheri semplici. Non bisogna eccedere con le proteine animali.

E’ importante garantire al bambino fin da piccolo tutti i giorni un ora all’aria aperta nei parchi lontano dal traffico, perché attraverso i raggi solari si assimila vitamina D importante per le ossa. Logicamente sono da evitare le esposizioni solari dannose nelle ore più calde ed è necessaria sempre una protezione schermo totale della pelle. In inverno invece bisognerà equipaggiarsi adeguatamente contro il freddo, ma evitare di stare chiusi in casa tutto il giorno, salvo condizioni climatiche veramente sfavorevoli.

Un altro fattore che influenza la crescita e lo sviluppo dell’apparato scheletrico è il movimento. Non appena comincia a muoversi deve essere sempre libero di farlo, al chiuso come all’aperto, con le dovute precauzioni, ed al momento opportuno indirizzarlo verso uno sport rispettando le sue attitudini è sicuramente una tappa importante per la sua salute fisica e non solo.

In linee generali per capire se un neonato cresce bene in termini di peso, bisogna verificare che nei primi tre mesi aumenti di almeno 500 grammi al mese. A sei mesi di vita il peso della nascita dovrebbe essere raddoppiato, ad un anno triplicato. Dai due ai nove anni il peso medio si calcola moltiplicando la sua età per due (a 6 anni sarà 12 kg).