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Menù europei per le mense scolastiche romane: è polemica

Addio dieta mediterranea per gli scolari delle scuole romane: da dicembre, a partire dell’asilo, i bambini hanno iniziato a mangiare a mensa piatti non propriamente nostrani. Paella e cous cous si alternano a wurstel e patatine e forse ciò che preoccupa maggiormente i genitori, tanto da spingerli a firmare petizioni contro questa globalizzazione alimentare, è proprio il fatto che consumino sin da piccoli pietanze a volte fritte.

A destare scalpore fra madri e padri sono anche le porzioni molto piccole che si presentano nei piatti degli studenti affamati. Ecco così che Facebook si trasforma in un forum dove postare le foto delle pietanze propinate ai propri figli, con tanto di commenti contrari da parte di genitori poco contenti di far scoprire ai bambini il mondo attraverso la cucina e quindi sfavorevoli al progetto menù europei.

L’iniziativa, partita dall’assessorato alla Scuola di Roma Capitale, ha motivato questa decisione perché, come sostiene l’Assessore Alessandra Cattoi: “Questo progetto è un piccolo tassello nel percorso educativo, per spiegare origini e tradizioni di alcuni piatti che i bimbi già mangiano e un pretesto per parlare di Europa“. L’indignazione di alcuni genitori verso questi menù europei è sostenuta anche dal M5S, che pure ritenendo questa iniziativa ammirevole, criticano il pessimo risultato.

Ecco che tra “fish e chips, Würstel&Kartoffeln, e wiener Schnitzel” la salute dei bimbi ci rimette, per i genitori si mangia poco e la qualità è dubbia. Si può perciò dire che da dicembre questa iniziativa contro il progetto “Viva l’Europa“, promosso da Roma Capitale, ha soltanto riscosso pareri sfavorevoli perché la salute dei bambini passa soprattutto dall’alimentazione ed una giusta dieta equilibrata è di certo fondamentale.

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