foto_incontineza_cervicale

Incontinenza cervicale: i rischi, la diagnosi e la terapia

La cervice uterina o anche collo dell’utero è l’ultimo tratto dell’utero. E’ un canale, esattamente come un piccolo collo che collega l’utero alla vagina. Misura dai 2,5 ai 4 cm con un diametro di circa 2 cm e mezzo. L’estremità che si trova in vagina è aperta da un piccolo forellino chiamato orifizio uterino esterno. Attraverso questo orifizio durante il periodo fertile passa il flusso mestruale dall’utero alla vagina, gli spermatozoi durante un coito, risalendo così dalla vagina dall’utero, e durante il parto l’orifizio si dilata di 10 cm per consentire anche il passaggio del corpo fetale.

La cervice uterina infatti risente molto dell’effetto degli ormoni. Per mezzo del progesterone diventa più morbida durante l’ovulazione e la gravidanza, e grazie alle prostaglandine durante il parto le sue pareti si assotigliano e l’orifizio si dilata.

Tuttavia, fino al momento del parto deve rimanere chiusa per garantire un buon contenimento del feto. L’incontinenza cervicale è appunto la condizione clinica in cui si verifica una incompetenza del collo dell’utero, tale per cui già durante la gravidanza, quando l’utero comincia a pesare verso il passo, la cervice si rammollisce e si dilata con il rischio di espulsione fetale.

Le cause di queste anomalie strutturali possono essere congenite o acquisite ad esempio interventi ostetrici o ginecologici: interruzione volontaria di gravidanza, precedente lacerazione da parto, utilizzo di forcipe o ventosa, interventi di conizzazione.

I rischi di una incontinenza cervicale sono la rottura delle membrane, l’aborto spontaneo nel II trimestre o il parto prematuro, a seconda dell’epoca in cui si verifica. La diagnosi si effettua con esame ispettivo del collo dell’utero anche tramite la semplice visita manuale.

Qualora non sia sufficiente il riposo a letto e la terapia tocolita, in caso di incontinenza cervicale si pratica il cerchiaggio cervicale. Questa terapia consiste nell’applicare prima delle 24 settimane, una fettuccia di tessuto sintetico intorno al collo dell’utero per mantenerlo chiuso fino al parto, quando verrà estratto. Il cerchiaggio cervicale si riserva solo nei casi particolari perché essendo associato a un grande numero di parti pretermine è ancora in dubbio la sua reale efficacia.