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Antibiotici ai bambini: quando e come usarli

Siamo giunti finalmente alla conclusione di quest’annata non molto clemente per ciò che concerne i virus influenzali e proprio prima delle festività di Natale i nostri figli si ritrovano ammalati con il naso grondante di muco e con una tosse che farebbe paura anche ad un orco. Così i genitori, ormai saturi di tutte le malattie che nel corso dell’anno i propri figli hanno contratto, si ritrovano dinanzi ad un bivio che è quello riguardante la soluzione medica più adatta per i propri pargoli.

Una volta fatta la visita dal pediatra questi deciderà se è o meno il caso di somministrare al piccolo malato una cura antibiotica. Ecco che i genitori iniziano a sentirsi divisi in due perché se da un lato sono speranzosi riguardo l’utilizzo di questo medicinale, dall’altro campo temono che il farmaco possa essere troppo aggressivo per un bambino piccolo.

E’ giusto porre perciò delle precisazioni essenziali riguardo l’uso degli antibiotici in generale e specie per i bambini. Innanzitutto, si tratta di farmaci utili solo in caso di infezioni batteriche perché il loro compito è proprio quello di abbattere i batteri che possono quindi causare otiti, placche alla gola, infezioni alle vie urinarie, pertossi, faringiti e tonsilliti e ancora particolari infiammazioni. Non vanno assolutamente usati per influenze e raffreddori. Inoltre devono essere somministrati sotto parere medico e con ricetta apposita.

In Italia si ritiene che gli antibiotici vengano usati con molta facilità e soprattutto il più del dovuto. Questo è rischioso perché si generano così nell’individuo problemi intestinali come nausea, vomito e diarrea. Il rischio più grande riguardo l’uso di questi medicinali vale per le generazioni future perché si crea con questo meccanismo di facile assunzione, una resistenza batterica che forma batteri resistenti agli antibiotici a cui non si può poi trovar rimedio. Ecco perché in alcuni paesi del Nord-Europa, prevale un’atteggiamento per così dire attendista: se i disturbi nel bambino non sono particolarmente seri e il quadro non è preoccupante si aspettano 2-3 giorni per vedere come evolve la situazione prima di poi passare al ciclo antibiotico.

Quando quindi è accreditato dal pediatra l’uso di questo farmaco debellatore di batteri, è necessario che i genitori, che somministrano la medicina al bambino, seguano scrupolosamente delle regole come seguire gli intervalli di tempo fra un’assunzione e l’altra. A seconda del parere medico e del genere di antibiotico bisogna rispettare la durata dei giorni in cui deve essere preso e gli orari, che variano in una scala di tempo di 6, 8 o 12 ore a seconda del tipo di farmaco. Questo perché dopo alcune ore il medicinale viene smaltito dall’organismo del bambino e quindi deve essere riassunto per far sì che faccia effetto, non a caso molto spesso il giovane guarisce solo a ciclo completato per intero e correttamente.

Quando si assumono gli antibiotici, la cura dovrebbe inoltre essere accompagnata dall’uso di fermenti lattici per stabilizzare la flora batterica e diminuire, se non evitare proprio, eventuali diarree dovute dall’ assunzione del farmaco. Ovviamente non è il caso di seguire una particolare dieta quando si prende questo medicinale ma è pur vero che per il naturale decorso della malattia il bimbo abbia meno fame.

Ultimo consiglio, ma di certo non meno importante, è il come riuscire a somministrare l’antibiotico in questione a bambini molto piccoli. C’è bisogno di una buona abilità da parte del genitore deputato alla cura, o meglio ancora da entrambi perché il più delle volte i giovani malati si ribelleranno. Se il bimbo è piccolo e l’antibiotico, come nella maggior parte dei casi, deve essere assunto oralmente, ci si può aiutare adoperando una siringa larga e mettendovi all’interno la quantità richiesta di medicinale che andrà così direttamente in bocca. Se va curato tramite apparecchiature Aerosol si deve essere consapevoli che sarà un lavoro molto lungo. Ma quando il bambino è più grandicello non resta che sperare di non rincorrerlo per casa, ma spiegare l’importanza del medicinale e poi augurarsi una pronta guarigione, perché quando i figli sono malati a soffrire sono anche i genitori che si disperano nel vedere i loro piccoli così debilitati.