Le difficoltà quotidiane di un genitore: figli, lavoro e famiglia

Le difficoltà quotidiane di un genitore tra figli, lavoro e famiglia

Le difficoltà dei genitori

Quando in una famiglia nasce un bambino nascono anche altre due persone: una mamma e un papà. Il compito dei genitori è banalmente definito il più difficile del mondo. E per quanto questa affermazione sia molto utilizzata, non si può negare la sua veridicità. In ogni fase della vita di un figlio si ha a che fare con tantissime gioie e soddisfazioni. Ma anche tante, troppe difficoltà. E allora vediamo insieme come funziona la vita della maggior parte dei genitori italiani. Vediamo la quotidianità, le difficoltà e i salti mortali che vengono fatti per garantire il meglio ai propri figli.

1. Problemi economici

Inutile negarlo, i problemi economici sono per una grossa fetta i principali responsabili delle difficoltà quotidiane di tantissime famiglie italiane. Famiglie che non riescono a far quadrare i conti, che non hanno i mezzi per pagare le bollette e nemmeno la mensa scolastica. Scatena ancora feroci polemiche quella vicenda accaduta nel 2019 con protagonista una bambina di 6 anni che a mensa non poteva mangiare come tutti gli altri compagni. I suoi genitori, in gravi difficoltà economiche non riuscivano a sostenere il costo della mensa scolastica e alla bambina veniva fornito un pasto comprendente una porzione di cracker e del tonno in scatola. Un atteggiamento discriminatorio che all’epoca fece tanto parlare e discutere.
problemi economici

Ma nella nostra cronaca ci sono tantissimi altri casi limite molto simili a questo. Come la storia di Cristian, l’uomo che dopo la morte del figlio neonato è andato in un pub a rubare l’incasso non potendosi permettere le spese del funerale. Una storia molto simile a quella di una mamma veronese che non solo ha subito il destino crudele di veder nascere morto il suo bambino, ma è stata costretta a non riconoscerlo e a lasciarlo senza nome per potergli garantire un funerale. Storie drammatiche di cui si sente tanto parlare. Ma che mostrano anche tanta solidarietà, come quella dimostrata dalla comunità a una famiglia di Rovigo che nel 2017 si è trovata costretta a vendere le fedi per sfamare la figlia. Quando il fatto è venuto alla luce, la Parrocchia locale ha fatto in modo di ricomprare gli anelli e ha dato vita a una campagna di donazioni che ha emozionato i diretti interessati. Una storia molto simile a quella che ha visto protagonisti anche dei Carabinieri, che nel maggio scorso si sono personalmente recati al supermercato per comprare generi alimentari e di prima necessità da donare a una famiglia bisognosa. Gli uomini dell’Arma erano venuti a conoscenza della tragica situazione vissuta da questa famiglia, dopo che una delle bambine li aveva chiamati per implorare il loro aiuto. A causa del coronavirus il padre non lavorava più e nel frigo e nella dispensa non c’era più niente da mangiare.

mancanza di soldi

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2. Famiglie numerose

In una famiglia numerosa le difficoltà sono certamente tante, ma fanno compagnia alla gioia e alla felicità. Secondo l’Istat in Italia, il numero medio di figli per ogni donna è 1,27. C’è quindi da stupirsi nel leggere le storie di tutte quelle famiglie numerose che vanno avanti con un solo stipendio riuscendo addirittura a far quadrare tutti i conti. Come non pensare a Maddalena e Luciano che nel 2017 hanno accolto il settimo figlio. Una famiglia felice e organizzata in cui lavora solo il papà, che di mestiere fa l’autotrasportatore.

famiglie numerose

Mamma Maddalena invece, faceva la maestra, ma ha deciso di lasciare il suo lavoro per prendersi cura dei figli.
E non è certamente l’unica, visto che in Italia esiste anche un’altra donna che ha partorito ben 11 bambini. Lei si chiama Sarah, vive a Perugia con la sua bellissima e caotica famiglia e non si pente di nulla. Certo, le difficoltà non mancano, ma la felicità è davvero tantissima. Lo affermava lei stessa nel 2017 quando diceva:

La vita va vissuta con la consapevolezza di fare qualcosa di importante.

famiglia numerosa

E se 7 e 11 figli vi sembrano tanti aspettate di leggere la storia di questa mamma che viene dall’Uganda e che nel 2019 contava la bellezza di 44 figli! Si chiama Mariam Nabatanzi e la sua vita è stata tutt’altro che facile. Venduta ad un uomo di 27 anni quando era poco più di una bambina, ha iniziato presto ad avere dei figli. Al momento ne ha 39, perché 6 sono purtroppo morti. Ha raccontato di non pentirsi di nulla nella sua vita ma di essere dispiaciuta che i suoi ragazzi non possano crescere con un padre.

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3. Diventare genitori

Come dicevamo nel primo paragrafo, diventare genitori è un evento che scombussola la vita di ognuno di noi. Oltre al cambiamento radicale di qualsiasi abitudine acquisita nel tempo, subentra anche il senso di responsabilità. Nel momento in cui stringi tuo figlio tra le braccia ti rendi conto di aver dato la vita a un esserino che nei prossimi anni conterà su di te per tutto. Per mangiare, lavarsi e anche dormire. E con quella consapevolezza arrivano anche tante ansie e paure. Ma fortunatamente viviamo in un mondo sempre più tecnologico e che ci viene incontro salvandoci da qualche difficoltà.

diventare genitori

Un’interessante invenzione che viene consigliata a tutti i neo genitori riguarda un baby monitor di ultima generazione che si lega al piede come una cavigliera. L’apparecchio è collegato a un sensore molto utile che monitora le frequenze vitali del neonato. In questo modo il genitore può sapere, in tempo reale, la frequenza cardiaca, la temperatura corporea attraverso la pelle e può conoscere i movimenti e le posizioni che il piccolo assume mentre dorme. In questo modo può concentrarsi su altre cose senza dover perdere di vista il suo piccolo gioiello che dorme nella stanza accanto.

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4. Mamme lavoratrici

Un tempo nella maggior parte delle famiglie italiane era il padre l’unico responsabile del benessere finanziario di tutti. Fortunatamente la società è destinata ad evolversi e adesso sono tantissime le donne che hanno una propria indipendenza economica, una carriera di tutto rispetto e che contribuiscono alle spese familiari. Purtroppo però, pur avendo fatto molti passi avanti, la cura del figlio è un compito che ancora cade, almeno nella maggior parte dei casi, totalmente nelle mani delle madri. Che si ritrovano sulle spalle l’intero carico di lavoro che deriva dalla casa e dai figli.

mamme lavoratrici

Per non parlare della difficoltà che le donne che hanno figli incontrano quando devono cercare lavoro. Ed è impossibile non menzionare i pregiudizi che offuscano la mente di coloro che sono rimasti più o meno ai tempi del Medioevo e che considerano la donna come un essere inferiore all’uomo.
A tal proposito nel 2017 ha fatto discutere la vicenda che vide come protagonista una mamma blogger di nome Tova Leigh, accusata di non essere una buona madre. Il motivo? Perché lavorava. La donna non le mandò di certo a dire e all’hater che l’aveva ingiustamente accusata rispose così:

Al ragazzo che ha mi ha scritto che le mamme lavoratrici non sono “vere mamme”, prima di tutto: benvenuto nel 21esimo secolo. Probabilmente hai perso la memoria e cosa scioccante, l’ultima notizia è che le donne lavorano.

mamme lavoratrici 2

In un ambiente lavorativo in cui le mamme faticano ad ottenere ciò che gli spetta, ogni tanto arrivano anche belle storie. Come quella datata 2017 con protagonista una donna che al colloquio di lavoro decise di portare con sé il figlio di 3 mesi.

Volevo sapessero da subito della presenza nella mia vita di mio figlio.

Dichiarò all’epoca ai media locali. Tuttavia il titolare della pasticceria decise di assumere proprio lei, non ritenendo importante o limitante il fatto che avesse un bambino così piccolo. Una situazione quasi simile a quest’altra storia di cui stiamo per parlarvi. Era il 2018 e a Padova un’azienda decise di “premiare” i dipendenti che allargavano la famiglia. Così dopo aver stanziato una specie di fondo di 50000 euro, donò una mensilità in più ai neo genitori.

Tutto è nato da un episodio semplice capitato proprio alla mia segretaria: aveva da poco avuto un figlio quando mi ha annunciato di essere di nuovo incinta. Ma nelle sue parole ho colto un tono di preoccupazione, come se stesse vivendo la nuova gravidanza come un disagio, un intralcio con la sua vita professionale. Perché un evento lieto deve essere percepito così? Da lì ho capito che il problema era più generale ed è nata l’idea di offrire un incentivo a chiunque decide di fare figli.

Due bellissime storie che invece cozzano totalmente con la brutta situazione che ha dovuto subire nel 2017 una donna cinese residente in provincia di Siena. La neo mamma, per non perdere il lavoro, ha dovuto continuare a lavorare nonostante avesse appena partorito. Inoltre, come se il peggio non fosse già questo, non avendo nessuno a cui lasciare il piccolo, doveva anche portarselo dietro. Una vicenda che ha scoperchiato tantissime altre irregolarità che la proprietaria della fabbrica non aveva mai sistemato. Alla luce di tutto questo, l’imprenditrice, anch’essa cinese, si trovò costretta a pagare una multa di 27000 euro.
A sostegno delle madri e delle famiglie in generale ci sono comunque diversi bonus che lo Stato eroga per far fronte ai problemi economici. Il primo è il cosiddetto Bonus Bebè istituito da Matteo Renzi quando era Presidente del Consiglio. All’epoca la misura prevedeva l’accredito di 80 euro al mese (per figlio) fino al compimento del terzo anno di età. Attualmente la durata del Bonus è scesa a un anno. Ma ci sono anche diverse altre forme di sostegno. Come il Bonus Mamma Domani, erogato alle future mamme che siano entrate nell’ottavo mese e i vari aiuti per pagare nidi e baby sitter. Tuttavia la burocrazia è spesso lunga e rende difficile poter godere dei propri diritti. Qualcuno di voi ricorderà infatti di quella vicenda che, nel 2016, aveva vista protagonista una mamma che aveva appena dato alla luce quattro gemelline. La donna, residente a Bergamo, non era riuscita a fare la domanda per le sue bambine, in quanto la procedura non prevedeva una quarta domanda. Oppure la storia di Francesca, una mamma salernitana che ha partorito quando aveva solo 14 anni. In quel caso pur avendone diritto non si vide accettare la domanda per il suddetto Bonus Bebè, in quanto minorenne e studentessa.
Attualmente al Senato si sta discutendo la misura Bonus Figli, che prevede il pagamento di una somma, non ancora decisa, a tutte le famiglie con figli con un’età minore di 21 anni.

mamme lavoratrici 1

Inoltre in varie realtà italiane esiste anche la possibilità di portare i propri bambini nei baby parking. Ovvero delle strutture in cui si possono lasciare i minori in un tempo limitato o a ore. Il servizio offerto, va quindi incontro a tutte quelle famiglie che non possono contare sull’aiuto di nonni o zii. A Roma dal 2015 esiste anche un asilo notturno, in cui i genitori che effettuano turni di lavoro serali, possono lasciare in totale sicurezza i propri bambini.

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5. Problemi adolescenziali

“Figli piccoli problemi piccoli, figli grandi problemi grandi”. Recita così un famoso proverbio popolare, che fondamentalmente, non fa altro che dire la verità. Coloro che hanno uno o più figli in età adolescenziale sanno benissimo quanto possa essere difficile relazionarsi con loro. Al giorno d’oggi sono tantissimi i problemi e le difficoltà a cui vanno incontro i ragazzi. Fra droghe e alcool, essere genitori di un giovane non ti fa dormire la notte. Proprio per questo piacciono molto certi eventi organizzati in città. Come quello organizzato a febbraio scorso dal Coconuts, una discoteca di Rimini, che ha proposto la serata analcolica e ha fatto il tutto esaurito. L’ingresso, vietato ai minori di 16 anni, prevedeva anche la consegna di una liberatoria firmata dai genitori. All’interno era possibile bere alcolici solo in un privé accessibile esclusivamente ai maggiorenni (in possesso di speciali braccialetti).
Lucio Paesani, il titolare del locale, dopo la serata affermò entusiasta:

Una serata da incorniciare. Le regole d’ingaggi erano chiare, e i ragazzi si sono comportati molto bene. Dobbiamo iniziare a organizzare serate per i minorenni che abbiano determinate caratteristiche e consentano loro di divertirsi in tutta sicurezza.

problemi adolescenziali

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6. Genitori single e separati

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un cambiamento importante che ha a che fare con la conformazione della famiglia. Se prima si considerava “normale” esclusivamente il nucleo composto da mamma, papà e bambini, ora le cose sono profondamente cambiate. Non è raro quindi avere a che fare con le cosiddette famiglie arcobaleno, ovvero quelle composte da genitori dello stesso sesso.

genitori single

Oppure famiglie monogenitoriali o allargate. Naturalmente cambiano moltissimo le dinamiche familiari e soprattutto quando si parla di divorzi o separazioni non mancano le difficoltà. Nel 2018 una sentenza del Tribunale di Matera fece tanto parlare perché per la prima volta, la casa di famiglia venne lasciata al bambino e non a uno dei due genitori. Di conseguenza erano proprio mamma e papà a doversi alternare ogni tot giorni, evitando di fatto al bambino lo stress di dover cambiare casa e abitudini.
Un altro caso storico e fino a quel giorno insolito, riguarda la sentenza del Tribunale di Roma, che nel 2015, accusò una donna di parlare male dell’ex marito di fronte al figlio. I giudici, dopo aver accertato l’intenzione della donna, di non voler far riavvicinare il figlio al padre

risanandone il rapporto nella direzione di un sano e doveroso recupero necessario per la crescita equilibrata del minore, ma al contrario ha continuato a palesare la sua disapprovazione in termini screditanti nei confronti del marito

la condannarono a pagare 30000 euro di multa. Per quanto riguarda le famiglie con genitori single, pur incontrando tante difficoltà rispetto a quelle in cui sono presenti entrambi i genitori, la maggior parte delle volte riescono a trovare un perfetto equilibrio. Vale la pena quindi menzionare la community Gentle, un social network gratuito nato in Italia nel 2015, che nasce dal desiderio di alcuni genitori single di tessere una rete sociale composta da aiuti e socialità.

genitori separati

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