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Bambini che mettono tutto in bocca: 4 consigli per gestire la fase orale

I bambini e la fase orale

I bambini, già a partire dai primi mesi di vita, mettono tutto in bocca, tutto ciò che trovano a portata di mano, e i genitori sanno bene quanto questo loro comportamento sia potenzialmente pericoloso.
Tuttavia, è un fenomeno che accomuna la maggior parte dei piccoli, definito “fase orale” in psicoanalisi, e che fa capire quanto grande sia la loro voglia di scoprire il mondo.
Vediamo insieme come fare per proteggere i bambini il più possibile dai rischi.

Perché i bambini mettono tutto in bocca?

Per un bambino la bocca è il primo canale di collegamento con il mondo che lo circonda, e a partire dai 5 mesi di vita non c’è scampo. Tutti gli oggetti che il piccolo vede e che catturano la sua attenzione vengono portati alla bocca, per lui si tratta di un gioco d’esplorazione. Perciò, è normalissimo vedere un neonato con le mani in bocca.

Alcuni studiosi hanno verificato che, già a partire dal secondo trimestre di gravidanza, i bimbi nel pancione succhiano il pollice con disinvoltura. Si stanno preparando a quando verranno al mondo. Appena nati, infatti, la bocca è il primo senso percepito, attraverso il contatto con il corpo della mamma e con il latte.

I bambini esplorano tutto con la bocca, è facilissimo, infatti, vedere un neonato che succhia il pollice, così come un bambino che inizia a gattonare e mette tutto in bocca.

Questo permette loro di evolvere e scoprire gli oggetti che li circondano; per i piccoli, infatti, tutte le informazioni passano dalla bocca direttamente alla testa.

In questo loro gioco d’esplorazione, però, i bambini vengono maggiormente attirati da oggetti di uso comune che vengono maneggiati frequentemente dai genitori, come cellulari, computer, tablet, ma anche collane, orecchini e capelli della mamma.

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4 consigli per gestire la fase orale

Finché sono le mani in bocca del neonato non ci preoccupiamo più di tanto, perché sappiamo che è normale. Ma la tendenza a mettere tutti gli oggetti in bocca, sebbene sia normale e definita, come abbiamo detto, fase orale di Freud, ci spaventa perché il bimbo potrebbe ingioiare oggetti e rischiare il soffocamento.

È sufficiente distrarsi un secondo perché i bambini succhino qualcosa che i genitori proprio non si aspetterebbero e perciò è obbligatorio proteggerli dai rischi.

Ecco qualche consiglio per fare attenzione durante la fase orale dei neonati.

  1. Facciamo sempre attenzione a cosa sta facendo il piccolo. Sembra banale ma non lo è. Anche spostarsi da una stanza all’altra diventa potenzialmente pericoloso con un bambino piccolo in casa e quindi l’attenzione deve sempre essere massima. Meglio insomma metterci il doppio del tempo a sbrigare una faccenda domestica, ma avendo sempre il bimbo sott’occhio.
  2. Rendiamo la casa il più sicura possibile, eliminando soprammobili bassi e piccoli, che potrebbero essere pericolosi una volta portati alla bocca. Prestiamo attenzione anche alle piante, ai fili di computer, televisori e stereo, e alle lampade.
  3. Sfogliare il giornale e romperlo è per il bambino un grande divertimento, ma dobbiamo sempre essergli accanto per evitare che li metta in bocca.
  4. Dedichiamo grande attenzione alla pulizia della casa; non è necessario disinfettare sempre e per forza tutto, ma è indispensabile un’ottima pulizia delle stanze dove il bambino gattona, cammina e gioca.

Non c’è dubbio che questo rappresenti per i genitori un periodo di grande impegno, che tuttavia verrà ricompensato dai progressi del bambino!

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Le 5 fasi dei bambini

La fase orale nel neonato è una delle normali fasi del bambino elaborate in psicoanalisi e conosciute anche come fasi di Freud per lo sviluppo psico-sessuale.

Ecco le 5 fasi dei bambini elaborate da Freud:

  1. fase orale: dalla nascita ai 2 anni;
  2. fase anale: dai 18 mesi ai 3 anni, il bambino impara il controllo sfinterico;
  3. fase fallica: dai 3 ai 5 anni, il bambino ha una maggiore attenzione alla zona genitale e acquista autonomia e identità sessuale;
  4. fase di latenza: dai 5 ai 12 anni, il bambino vive una fase di calma, in cui preferisce le interazioni sociali all’interesse sessuale;
  5. fase genitale: dai 12 anni in poi, il bambino delinea la sessualità genitale adulta e si relaziona più facilmente con gli altri.

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