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Infertilità di coppia: diagnosi e terapia

Concepire un bambino oggi non è facile come una volta. Spesso sono necessari controlli medici, pianificazione dei rapporti e terapie ormonali. In generale il motivo è sicuramente uno stile di vita più frenetico che sottopone il nostro corpo a continui stress psico-fisicici, l’obesità, la sedentarietà, l’abuso di farmaci, alcol e fumo. Ma sopratutto l’aumento dell’età media in cui si cerca di avere un figlio.

La fertilità infatti diminuisce fisiologicamente con l’avanzare dell’età. Per contro però oggi è migliorata l’assistenza sanitaria, le terapie e le tecniche mediche di procreazione assistita. Nel caso specifico di una patologia riscontrata che ostacoli il concepimento si parla invece di sterilità.

L’infertilità è la condizione in cui non si instauri una gravidanza dopo 1 anno di rapporti non protetti. Differisce perciò dalla sterilità, condizione definita dall’OMS come “la situazione di una coppia in cui uno o entrambi i membri sono affetti da una condizione fisica permanente che non rende possibile il concepimento. Questo si verifica in caso di azoospermia, di menopausa precoce o di assenza di utero congenita”.

L’infertilità invece nella maggior parte dei casi è dovuta a situazioni patologiche transitorie e curabili. Ad oggi l’approccio a queste situazioni predilige delle indagini di coppia piuttosto che del singolo. Ragion per cui in corso di esami si parla di infertilità di coppia e vengono indagate parallelamente sia le cause femminili che quelle maschili. Questo atteggiamento, oltre ad offrire un quadro diagnostico completo, evita quegli stati emotivi di colpevolizzazione che minano l’equilibrio di una coppia in queste delicate dinamiche.

Le condizioni cliniche femminili che devono essere escluse durante la diagnosi sono: l’anovulazione, ossia la mancata produzione ovarica dell’ovocita, che spesso sottende ad uno squilibrio ormonale; le malformazioni dell’apparato riproduttore, le patologie occlusive del collo dell’utero o delle tube, le patologie infiammatorie.

La diagnosi si basa su indagini di laboratorio e strumentali. Gli esami di primo livello sono: l’ecografia e i dosaggi ormonali. Possono essere richiesti a seconda dei casi il tampone vaginale e lo striscio, esami del sangue specifici per eventuali malattie genetiche o autoimmuni. Le indagini strumentali di II livello sono successive alle prime e consistono in una visione endoscopica dell’utero e delle tube attraverso l’isterosalpingografia ed eventualmente la laparoscopia.

Nell’uomo è sufficiente uno spermiogramma, ossia l’analisi al microscopio della vitalità e del numero e della forma degli spermatozoi, dopodiché si passa agli esami generici per individuare deficit ormonali malattie genetiche, infettive-infiammatorie e anomalie dell’apparato uro-genitale. Ad oggi nei centri di infertilità si preferisce procedere con le indagini su entrambi i partner prima di arrivare ad una diagnosi conclusiva, che in alcuni casi potrebbe trovare un risvolto positivo grazie alla microchirurgia.

Esiste anche una infertilità di coppia, dove entrambi sono potenzialmente fertili ma ugualmente non riescono a concepire. In tal caso si procede ad un esame particolare chiamato “post coital test”. L’esame si esegue prelevando un campione di muco cervicale e valutandone al microscopio la qualità e quantità del muco e la presenza e vitalità degli spermatozoi all’interno di esso. Il test va effettuato dalle 6 alle 12 ore dopo un rapporto sessuale non protetto, con una precedente astinenza di 4- 5 giorni, periodo necessario ci sia una ottimale rigenerazione degli spermatozoi nell’uomo. A seconda del risultato si procederà poi ad altre indagini.

Le terapie per l’uomo come per la donna, in caso di infertilità della coppia, possono essere di tipo ormonale in caso di deficit dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, chirurgico in caso di ostruzioni, o farmacologico in caso di patologie infiammatorie e generiche. Molto spesso l’infertilità però è idiopatica, ossia senza una apparente causa medica.

In questi casi potrebbero essere prese in considerazioni terapie psicologiche di coppie per risalire ad eventuali blocchi emotivi o disturbi della sessualità. In ogni caso si può ricorrere alle tecniche di fecondazione assistita consentite in Italia, o tentare all’estero per i più motivati.

La fecondazione eterologa (quella che si avvale di un donatore esterno alla coppia) dopo l’errore sullo scambio di embrioni all’ospedale Pertini di Roma, ha sollevato parecchi dubbi di carattere etico che meriterebbero un capitolo a parte. Per qualunque scelta è fondamentale comunque che la coppia rimanga unita e in armonia, senza subire le pressioni del partner, affinché il diritto alla genitorialità non leda il diritto dei figli a crescere in un ambiente familiare sano e amorevole.