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10 cose da sapere se hai un neonato

L’avete sognato e atteso: oggi eccovi con il bambino tra le braccia e tanti dubbi e aspettative. Ecco quello che dovete assolutamente sapere quando arriva il neonato

  1. E’ importante non pensare di viziare il neonato prendendolo e tenendolo spesso in braccio: il piccolo cerca calore, contenimento, vuole sentire l’odore e il sapore della mamma. Per lui (o lei) si tratta di un bisogno e di uno stimolo vitale. La neomamma deve sentirsi libera di prendere in braccio il neonato, di portarlo nella fascia, di cullarlo quanto le pare e piace: del resto il neonato è già abituato al dondolio e al movimento del cullare dalle passeggiate fatte per 9 mesi nella pancia della mamma.
  2. Nelle primissime settimane di vita i pasti al seno del neonato sono imprevedibili e non misurabili. La scuola di pensiero che raccomandava una poppata ogni tre ore è ormai superata: le mamme sono invitate ad attaccare il piccolo al seno “a richiesta”, ossia ogni qual volta lui/lei ne senta il bisogno. Un consiglio? Per non offrire al neonato sempre la stessa risposta immediata (pianto = latte), potete frapporre una piccola pausa tra la sua richiesta e l’attacco al seno: è sufficiente lasciar trascorrere anche solo un minuto, in cui magari – parlando con tono dolce – controllate se il pianto del bebè è dovuto al pannolino sporco. Se sì, cambiatelo e poi attaccatelo al seno.
  3. Un’altra cosa da sapere quando si ha un neonato tra le braccia è questa: nei primi giorni di vita potrebbe attaccarsi al seno anche una volta ogni ora (talvolta anche ogni mezzora) specialmente di notte. Non pensate che il vostro piccolino sia “programmato” per rovinarvi il sonno: lui (o lei) sta solo facendo il suo lavoro di “chiamare” e calibrare la vostra produzione di latte attraverso la suzione. Lasciatelo lavorare bene (ossia: attaccatelo spesso!) nei primi giorni di vita e, con tutta probabilità, vi sorprenderete del buon avvio dell’allattamento, senza ragadi o mastiti.
  4. Se anche la puericultura è cambiata in questi ultimi anni, potete prendere a prestito qualche “best practice” dalle vostre mamme o nonne. Eccone una da sapere, utile per quando avrete il neonato con voi: l’abitudine di “fasciare” o “infagottare” il neonato, per farlo sentire contenuto come quando si trovava nella pancia di mamma. Come si fa? Stendete un lenzuolino o una copertina, in base alla stagione, su una superficie morbida – il vostro letto o il divano andranno benissimo – e adagiateci sopra il neonato, in modo che la parte superiore del lenzuolino sia all’altezza delle spalle del bambino. Dolcemente, avvolgete il neonato con la stoffa del lenzuolo. Generalmente questo “cicognino” è utile da utilizzare quando non si riesce a calmare un neonato in preda ad una crisi di pianto. Può darsi che una volta avvolto, il piccolo si addormenti subito o che comunque si tranquillizzi.
  5. Con un neonato in casa le norme igieniche devono essere rispettate scrupolosamente: le difese immunitarie del piccolo sono tutte in costruzione. E’ indispensabile lavarsi le mani prima di prenderlo in braccio (anche la mamma) ed evitare di baciarlo se non si è in perfette condizione di salute. Tenete in casa una soluzione specifica per la disinfezione delle mani, da offrire a quanti verranno a trovare voi e il neonato.
  6. Finora abbiamo parlato di cose utilissime da sapere per rapportarsi al neonato, ma c’è qualcosa che bisogna sapere anche in relazione al carattere e ai sentimenti dei genitori. In linea generale, la presenza del neonato vi chiederà un grande allenamento alla pazienza e ai tempi lunghi. Al tempo stesso, sarete chiamati a prendere continue decisioni in tempi rapidissimi: gli offro il seno o lo calmo con il ciuccio? Usciamo in marsupio o in carrozzina? Lo cambio di nuovo oppure no? Lo mando al nido o mi prendo la maternità facoltativa? Di primo acchito potrebbero sembrare questioni prive d’importanza, ma saranno argomenti all’ordine del giorno per diversi mesi.
  7. Gioco, dialogo, affetto: sono elementi che il neonato impara a vivere fin dai primi momenti, giorni e settimane di vita. Lo sapevate? Quando il piccolo è tranquillo e vigile, cercate di parlare con lui (lei) e di farlo sentire desiderato e amato. Chiacchierate con lui, presentategli i suoi parenti, le stanze della vostra casa, raccontategli da dove viene, chi siete… E’ importante anche parlare “con” il bambino, non solo “del” bambino.
  8. I neonati hanno tempi imprevedibili: far trovare loro il proprio ritmo, però, è un compito che spetta ai genitori. E’ utile tenere a mente che i bambini amano molto gli avvenimenti prevedibili e ripetitivi: si sentono rassicurati e imparano, gradualmente, ad aspettarsi che succeda qualcosa che piace loro. Cercate di accompagnare il bambino ad una routine semplice da rispettare, per voi, e piacevole da immaginare, per lui. Come si fa? Si comincia, per esempio, associando i pisolini del giorno ad una ninna nanna diversa rispetto a quella della sera, oppure dicendo più o meno le stesse sequenze di frasi per ogni azione che riguarda il bambino: “Ora andiamo a cambiare il pannolino”, “E’ arrivato il momento di fare il bagnetto”… Cose semplici, insomma, ma importanti!
  9. Com’è buono l’odore dei genitori! Vi sembra una cosa strana? Ogni cucciolo, anche quello d’uomo, si tranquillizza se sa che mamma e papà sono vicini. Ecco un’altra cosa utile da sapere (e da fare!): qualche mese prima che il neonato nasca potete preparare una “nanna” per lui. E’ un pupazzetto di stoffa, normalmente quadrato, con una testina in rilievo, di un animale o un angioletto. Mettetelo in mezzo a voi, nel letto matrimoniale, per qualche settimana, in modo che prenda il vostro “profumo”. Quando il bambino sarà nato, adagiate la nanna accanto a lui (lei) già in ospedale. Sarà un elemento che lo accompagnerà nei suoi pisolini e nel suo sonno notturno per diversi mesi, addirittura per anni.
  10. Quando arriva un neonato ci sono molte nuove attività da imparare a gestire: l’accudimento del piccolo è fatto di piccole azioni continue che vanno dai cambi del pannolino alle lavatrici con i suoi vestitini, passando per il massaggio con olio di mandorle (preferibilmente ogni giorno…). Per dubbi, paure e consigli, è utile rivolgersi a persone di fiducia: la mamma (neononna!), la suocera (neononna anche lei!), i consultori familiari, altre neomamme o le amiche di una vita. Ricordatevi di non fare tutto da sole, ma di cercare aiuto nel modo che vi è più congeniale.