filastrocca di carnevale

Poesie di carnevale: 70 componimenti e filastrocche di carnevale con immagini e video

Filastrocche di carnevale: le migliori

Le frasi di carnevale per bambini o adulti sono belle, ma perché non pensare alle poesie di carnevale in rima o anche senza rima per omaggiare questa festa?
Tutti i bambini imparano le poesie e le filastrocche di carnevale, che spesso sono poesie di carnevale di poeti famosi o altre volte viene loro detto: “inventa una poesia sul carnevale“.
Qualunque sia il caso, i bambini amano questa festa e amano le poesie e le filastrocche.
Vediamo allora una selezione delle più belle!

Filastrocca di carnevale: quale scegliere?

Iniziamo con alcune delle più famose poesie sul carnevale, che possono essere frasi di carnevale con rima, componimenti lunghi o poesie di carnevale corte.
Ecco le più belle!
Scegliete quella adatta a voi!

Il lunedì, ch’è il di dopo la festa,
o Dio, che ho mal di testa,
non posso lavorar!
Il martedì mi siedo sulla soglia
ad aspettar la voglia
che avrò di lavorar.
Il mercoledì preparo i miei strumenti,
ma, ahimé, c’è il mal di denti,
non posso lavorar.
Il giovedì, che fa cosi bel tempo,
davvero non mi sento
di andare a lavorar.
Il venerdì, ch’è il di della passione,
mi metto in devozione,
non posso lavorar.
Sabato si ch’è proprio il giorno buono;
ma per un giorno solo
che vale lavorar?
(Diego Valeri)

Viva, viva Balanzone,
il dottore sapientone.
Viva, viva l’Arlecchino
che di toppe si vestì.
Viva, viva Pulcinella
che fa rima con Brighella.
Viva, viva Colombina
che non dice mai di sì.
Viva, viva Stenterello
che ricorda Farfarello.
Viva, viva Pantalone
che di rosso si vestì.
Viva, viva Facannappa
che fa rima con la pappa.
Un evviva anche a Pinocchio.
La canzone ha fine qui.
(Solas Boncompagni)

A Carnevale i ragazzi si travestono chiassosamente da pagliacci.
Lungo la strada i coriandoli rotolavano sotto la sferza pungente
del forte vento del pomeriggio.
Un gruppo di donne sulla piazza girava allegramente
intorno ad un asino.
I ragazzini, vedendolo imprigionato,
ragliavano per farlo ragliare.
Tutta la piazza non era che un concerto di ragli,
di risate, di canzoni, di tamburelli e di mortai.
(Juan Ramón Jimènez)

Ed ecco un flauto si mette a suonare.
Allora un pagliaccio rosso
coperto di campanellni
esce a ballare con lazzi ed inchini!
E tenta una capriola…
Fa finta di farsi male…
Ride…
Si drizza con un salto mortale!
Poi s’arrampica, come fa il gatto
per acchiappare i pipistrelli!
E poi fa finta di ruzzolare,
perché ridano tutti quanti.
(Ugo Betti)

Guarda, mamma, nella via
quanta gente e che allegria!
Che bizzarre mascherate,
dalla banda rallegrate!
Quante voci, quanti fiori,
quanta gioia inonda i cuori!
Vedo Cecca e Meneghino,
Scaramuccia ed Arlecchino,
e quell’altro? Ah, è Trivella,
che dà il braccio a Pulcinella!
E quel goffo Pantalone
con i baffi… di cartone?
Or s’avanzano bel bello
e Pagliaccio e Stenterello…
Senti, senti, mia mammina,
che gazzarra! Una ventina
di giocondi fanciulletti
mascherati da folletti.
(G. Pisani)

Viva i coriandoli di Carnevale,
bombe di carta che non fan male!
Van per le strade in gaia compagnia
i guerrieri dell’allegria:
si sparano in faccia risate
scacciapensieri,
si fanno prigionieri
con le stelle filanti colorate.
Non servono infermieri
perché i feriti guariscono
con una caramella.
Guida l’assalto, a passo di tarantella,
il generale in capo Pulcinella.
Cessata la battaglia, tutti a nanna.
Sul guanciale
spicca come una medaglia
un coriandolo di Carnevale.
(Gianni Rodari)

Basta un cappello vecchio,
due baffoni
disegnati sul viso coi carboni
e una gran pancia fatta col
guanciale
per divertirsi tanto a Carnevale.
Zumpetepa,zumpetepa
il Carnevaleeccolo qua.
Trombette e cembali
tamburi e piatti
fanno un baccano che non si sa.
Chi suona bene, chi suona male,
chi canta forte,
chi scende e sale,
chi lancia razzi lassù, lassù…
E’ il finimondo? E’ il temporale?
Sono i rumori del Carnevale.
(M.Lodi)

Pulcinella aveva un gallo
che volava a passo di ballo:
vola da Roma fino alla Spezia,
Pulcinella arriva a Venezia
A Venezia incontra Arlecchino
con Brighella che suona il violino
poi c’è Florindo che suona la viola
e Colombina che torna da scuola
suonando la tromba
il corno e il trombone
per far dispetto a papà Pantalone.
Solo Rosaura non viene alla festa
perchè in laguna ha perso la testa;
ha perso la testa per Pulcinella,
ma senza la testa non è tanto bella
Larga la foglia,
stretta la via
con un inchino, con cortesia
Pulcinella saluta e va via
(E. Luzzati)

Cos’è quell’altra faccia
che metti a Carnevale,
con nasone e boccaccia,
o anche di animale?
Cos’è quell’altro viso,
che metti quando vuoi,
la Fata Fiordaliso
o l’Orco Sbranabuoi?
Cos’è quell’altro volto
che metti per giocare
ma se lo tieni molto
ti viene da sudare?
(Roberto Piumini)

Per divertirsi
Basta un cappello vecchio,
due baffoni,
disegnato sul viso coi carboni
e una gran pancia fatta col guaniale
per divertirsi tanto a Carnevale
da COME GIOCO,Marzocco
La signora Colombina
si affaccia alla finestra
con la corona in testa
Passan tre fanti
con tre cavalli bianchi, bianca è al sella
bianco il mantello,
bianca la piuma sul cappello.
Il bimbo si maschera da Pirata,
da Toro seduto, da Astronauta,
da Sceriffo,da Torero,
da Zorro, da Pistolero,
e da Tarzan(eroe selvaggio)
perchè ama gli eroi del coraggio.
Non si maschera da Calimero
Calimero (pulcino nero)
è solo un eroe della pubblicità,
e, a dire la verità,
non è eroe nemmeno per metà,
E il bimbo più piccolino?
Ha un debole per Arlecchino
tutto rosso, verde, giallo, turchino.
(Luigi Grosso)

Per la gente, bene o male,
è finit il Carnevale…
Di tutta la festa chiassosa
che forse ci resta qualcosa?
Una goffa mascherina
ridotta a brandelli,
in mezzo alla vi,
qualche coriandolo
sopra i capelli
di una bambina….
e tanta,tanta malinconia
(E. Ottaviani)

Leggi anche: Frasi sul carnevale: 96 dediche. Frasi, video, immagini e poesie di carnevale da condividere con tutti!

Poesie di carnevale per la scuola dell’infanzia

Vediamo ora come fare a scegliere poesie di carnevale per bambini piccoli, magari per i bambini della scuola dell’infanzia, che amano imparare, per un carnevale in allegria, una poesia semplice.
Le possibilità sono tante e le maestre sono sempre brave a scegliere la più adatta.
Vediamo insieme le migliori filastrocche e poesie per i bambini della scuola dell’infanzia, che amano il carnevale.

È arrivato il carnevale,
scoppia come un temporale!
Canti, balli e improvvisate
fra una pioggia di risate!
Con le maschere in tempesta
tutto il mondo fa gran festa!
Scoppia come un temporale,
è arrivato il carnevale!

Carnevale balla e canta
fa sorrisi a tutti quanti:
scarpe vecchie e grossi guanti…
Tutti allieta, tutti incanta.
Va girando tutto il mondo
per donare l’allegria;
Carneval bello e giocondo
il dolor vuol cacciar via.
(G. Mazzeo)

Io mi vesto da pompiere,
tu da vespa o candeliere,
lui da essere spaziale:
travestirsi non è male!
Io mi vesto da regina,
tu da sacco di farina,
lei da frate o da serpente:
travestirsi è divertente!
Io mi vesto da canguro,
tu da cavolo maturo,
lui da papera o da cuoco:
travestirsi, che bel gioco!
(Roberto Piumini)

Che frittelle! chi le vuole?
Dolci, biondi come il sole!
Tutti in compagnia
una festa ecco si fa,
così bella è l’ allegria
quando è piena di bontà

Tino il pagliaccino
indossa un cappellino
con un bel fiorellino,
fa un buffo inchino,
apre l’ombrellino
suonando il violino
e quando è un po’ stanchino
si fa un bel sonnellino.
(Rita Sabatini)

Siam le belle mascherine
tutte allegre e profumate
siamo vispe e birichine,
misteriose come fate.
Noi sappiamo chi siete voi
che ridendo ci guardate.
Dite un po’ chi siamo noi?
Oh, giammai lo indovinate!
Siam le belle mascherine
che vi portano allegria
che non fan nulla di male…
Viva viva il carnevale!

Carnevale sorprendente,
chiassoso e divertente,
Carnevale tra mille scherzetti,
tra buffe maschere e dolcetti,
Carnevale in allegria
per stare tutti in compagnia!
(Rita Sabatini)

Arlecchino, poverino
non aveva vestitino.
Ogni bimbo gli ha portato
un pezzetto colorato
e la mamma gli ha cucito
un bellissimo vestito.
E’ di tanti bei colori
come tanti sono i cuori,
che han donato la letizia
con un gesto d’amicizia.

Nelle piazze in ogni via
c’è un’allegra compagnia
che, vestita in modo strano
canta balla e fa baccano.
mascherine, mascherine
siete buffe ma carine
con i vostri nasi rossi,
fatti male,storti e grossi

A Carnevale
ogni fantasia vale,
gran divertimento
con bambini in movimento,
con vestiti colorati
e carri decorati,
mascherine e bombolette
con coriandoli e trombette,
a mangiar tante frittelle
non s’aggangian le bretelle,
il carnevale passa e va via
ma rimane l’allegria.

Perché si chiamano stelle filanti?
Non sono mica stelline del cielo?
Ma sono strisce a colori sgargianti,
fatte di carta che pare di velo.
Sembran piuttosto festoni gettati
da casa a casa, da pianta a pianta;
collane, dondoli colorati,
dove il vento ci balla e ci canta.
Poi, le notti di luna piena
un raggio d’oro ci fa l’altalena.

Leggi anche: Festa dei nonni: le più belle frasi di auguri per la festa dei nonni con immagini, poesie e lettere

Poesie di carnevale per la scuola primaria

Passiamo ora ai più grandicelli e vediamo, infatti, le poesie di carnevale per bambini della scuola primaria, come la celebre poesia di carnevale vecchio e pazzo ma non solo.
Sono tante le alternative e i bambini amano, per un carnevale colorato, una poesia bella e allegra da imparare e recitare ai loro genitori.
Ecco le migliori.

Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane e vino
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve e beve e all’improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia…
Così muore carnevale
e gli fanno il funerale
dalla polvere era nato
ed in polvere è tornato.
(Gabriele D’Annunzio)

Gioia ed allegria
colori e fantasia,
carnevale è tornato
e la felicità ci ha portato.
Coriandoli festosi,
colorati e variopinti,
portano allegria
alla gente nella via.

Quando ho aperto il mio portone
per andare alla stazione
ho scoperto la sfilata di una folla strampalata.
Un coniglio con gli occhiali, una fata con le ali,
un gondoliere con le bretelle,
un sacco di gente senza rotelle,
un pirata, un elefante, un folletto tintinnante,
una statua, uno svitato,
e anche un mostro stralunato
La città è stata invasa,
sono tutti fuori casa
ma ho capito che è normale
perché oggi è carnevale
(Thomas Scotto)

Carnevale, scherzi e balli
con le maschere e gli sballi.
Ecco arriva Pulcinella
sotto braccio con Brighella.
Li raggiunge Pantalone
col suo amico Balanzone,
Beppe Nappa golosone
si presenta col torrone.
Arlecchino e Colombina,
bella coppia biricchina.
Meneghino e Rugantino
vanno insieme nel trenino.
Gianduia, gianduiato
preferisce il cioccolato.
Corre forte Scaramuccia
e ci casca sulla buccia.
Sfortunato Stenterello
senza soldi nel cestello.
Viva le maschere italiane
son le più belle del reame.

Il pagliaccio colorato
a carnevale sei il più ammirato
I tuoi colori brillanti
si intonano con le stelle filanti.
Con le tue scarpe esagerate
e le parrucche cotonate
I bambini passerebbero le giornate
E saì perchè?
perchè sei ricco di magia
e la noia porti via
(A. Montale)

Mago io son, sapiente,
venuto dall’oriente.
So fare con prestigio
qualunque gran prodigio;
ma state ad osservar,
la prova ne vo’ dar!
(si rivolge al pubblico)
Chi una chicca o un confettino
può prestarmi un minutino?
(uno del pubblico gli dà una chicca)
Grazie a voi. Vedete bene
che la mano ora la tiene…
Dico adesso: Uno! Due! Tre!…
(fa scomparire la chicca in bocca)
…e la chicca pia non c’è!
Senza inganno fu compiuto
il prodigio qui veduto;
ma se un dubbio sol vi resta,
e altra chicca mi si presta,
di convincervi son lieto
e il miracolo ripeto.
(Lina Carpanini)

Vent’anni fa m’ammascherai pur’io!
E ancora tengo er grugno de cartone
che servì p’annisconne quello mio.
Sta da vent’anni sopra un credenzone
quela Maschera buffa, ch’è restata
sempre co’ la medesima espressione,
sempre co’ la medesima risata.
Una vorta je chiesi: E come fai
a conservà lo stesso bon umore
puro ne li momenti der dolore,
puro quanno me trovo fra li guai?
Felice te, che nun te cambi mai!
Felice te, che vivi senza core! –
La Maschera rispose: E tu che piagni
che ce guadagni? Gnente! Ce guadagni
che la gente dirà: Povero diavolo,
te compatisco… me dispiace assai…
Ma, in fonno, credi, nun j’importa un cavolo!
Fa’ invece come me, ch’ho sempre riso:
e se te pija la malinconia
coprete er viso co’ la faccia mia
così la gente nun se scoccerà…
D’allora in poi nascónno li dolori
de dietro a un’allegia de cartapista
e passo per un celebre egoista
che se ne frega de l’umanità!
(Trilussa)

È arrivato carnevale
con coriandoli e stelline
e graziose mascherine.
Van cantando per la via
in allegra compagnia
Arlecchino e Pulcinella
Balanzone con Brighella,
E Rosaura e Colombina.
Con le maschere la gente
se la spassa assai beata:
è stagione spensierata
va passata allegramente
(L. Borselli)

Con cono di carta e bacchetta
a scuola un ‘allegra bambina
dipinta da Fata Turchina
agile danza e piroetta.
In classe il crudele pirata
con armi di spago e cartone
farebbe un’indigestione
di dolci con lo marmellata.
Arriva un bel porcellino
con l’abito di carta crespa
che alle frittelle fa festa
come se fosse un bambino.

Che fracasso!
Che sconquasso!
Che schiamazzo!
E’arrivato Carnevale
buffo e pazzo,
con le belle mascherine,
che con fischi, frizzi e lazzi,
con schiamazzi
con sollazzi,
con svolazzi di sottane
e di vecchie palandrane,
fanno tutti divertire.
Viva viva Carnevale
che fischiando
saltellando
tintinnando,
viene innanzi e non fa male
di coriandoli e confetti,
porta seco, ed un fascio
di burletti e di sberleffi,
di dispetti,
di vestiti a fogge strane,
di lucenti durlindane;
di sonate
di ballate
di graziose cavatine,
di trovate birichine!
Viva viva Carnevale
con le belle mascherine
(Mario Giusti)

È tornato carnevale.
Quante belle mascherine
per le strade e per le sale!
Son tesori di damine
in merletti e crinoline,
con la cipria sui musetti.
Castellane e gnomettini,
pellirosse e coniglietti,
che si scambiano gli inchini:
Colombina, i miei rispetti!
Un saluto ad Arlecchino!
Ciao Brighella!
Pierottino, vuoi confetti?
Mi regali una ciambella?
Ora fanno un girettino
per le strade, per le sale,
per mostrare il costumino
dell’allegro carnevale.
Poi la sera stanche, alfine,
delle chicche e dei balletti,
tutte a nanna mascherine,
a sognare gli angioletti.
(Valentina Seganti Pagani)

Leggi anche: Poesie per la festa del papà: per i bambini della scuola dell’infanzia, della primaria e non solo

Maschere di carnevale: le poesie

Le maschere di carnevale sono il simbolo di questa festa e perché non dedicare una poesia alle maschere più famose?
Ce ne sono tante, come una poesia di carnevale su Arlecchino, Pulcinella, Colombina, e così via.
Poesie di carnevale in rima da dedicare ai personaggi simbolo del carnevale e da recitare tutti insieme.
Vediamo allora le migliori filastrocche di carnevale in rima.

Se comandasse Arlecchino
il cielo sai come lo vuole?
A toppe di cento colori
cucite con un raggio di sole.
Se Gianduia diventasse
ministro dello Stato,
farebbe le case di zucchero
con le porte di cioccolato.
Se comandasse Pulcinella
la legge sarebbe questa:
a chi ha brutti pensieri
sia data una nuova testa
(Gianni Rodari)

Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
‘Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene il mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l’altro bolletta.

Son Brighella, attaccabrighe.
Ho la casacca con le righe,
righe verdi ed alamari,
sempre le tasche senza denari.
Mangio molto, non spendo mai:
niente soldi e niente guai!

Colombina
Vestito bianco
ho di bucato,
verde il grembiule
come un prato.
Dalla cuffietta
di tutti i colori
i riccioli
scappano fuori.

È Gianduia torinese
Meneghino milanese.
Vien da Bergamo Arlecchino
Stenterello è fiorentino.
Veneziano è Panatalone,
con l’allegra Colombina.
Di Bologna Balanzone,
con il furbo Fagiolino.
Vien da Roma Rugantino:
Pur romano è Meo Patacca.
Siciliano Peppenappa,
di Verona Fracanappa
e Pulcinella napoletano.
Lieti e concordi si dan la mano;
vengon da luoghi tanto lontani,
ma son fratelli, sono italiani.

Arlecchino, poverino
non aveva vestitino.
Ogni bimbo gli ha portato
un pezzetto colorato
e la mamma gli ha cucito
un bellissimo vestito.
È di tanti bei colori
come tanti sono i cuori
che han donato la letizia
con un gesto d’amicizia.

Colombina la messaggera cerca, cerca la Primavera
la più bella che ci sia me la voglio portare via.
Ecco qui che l’ha trovata, tutta bella incipriata
con le scarpe di cioccolata, Colombina vuol ballar.
E’ la sera di Carnevale, Colombina vuol ballare
e si fece accompagnare da un vecchio Barbablù
che saresti proprio tu.

Io sono fiorentino
vivace e birichino;
mi chiamo Stenterello
l’allegro menestrello.
Cantando stornellate
fo far mille risate.
Ed ecco qua Brighella,
la più brillante stella
del gaio carnevale
quando ogni scherzo vale…
Arrivo io ballando,
scherzando e poi saltando.
Mi chiamano Arlecchino
e sono il più carino.
Mi chiamo Pantalone:
il vecchio brontolone;
ma in tutto onor vi dico:
“Io sono vostro amico”.
Ed io son Pulcinella!
La maschera più bella.
Oh oh, che ballerino,
somiglio ad un frullino…

Balanzone gran dottore,
Pantalone gran signore,
Arlecchino e poi Brighella, ecco
arriva Pulcinella.
Furbe, vispe e biricchine…
benvenute mascherine!!
(Attilio Cassinelli)

Signore e signori, fatevi avanti
più gente entra, più siete in tanti!
Correte a vedere la grande attrazione,
la formidabile invenzione.
Non sono venuto su questo mercato
per vendere il fumo affumicato.
Non sono venuto a questa fiera
per vendere i buchi del gruviera.
Il mio nome è Pulcinella
ed ho inventato la moz – za – rel – la!
Da questa parte, signori e signore
son Pulcinella il grande inventore!
Per consolare i poveretti
ho inventato gli spaghetti.
Per rallegrare a tutti la vita
creai la pizza Margherita!
Olio, farina, pomodoro
nulla vale questo tesoro.
Ad ascoltarlo corre la gente,
si diverte… e non compra niente!!
(Gianni Rodari)

Giacca marrone, panciotto giallo
porto i colori del pappagallo;
calzoni verdi, calzette rosse,
col vino mi curo tonsille e tosse.
Naso paonazzo, cappello tricorno
son Gianduia perdigiorno.
Se non vi basta il cappellino
c’è la parrucca col codino.

Leggi anche: Poesie per la mamma: più di 50 immagini, video e poesie sulla mamma

Buon carnevale: immagini

E dopo aver visto tutti questi tipi di poesia sul carnevale, vediamo come poter realizzare delle belle immagini di carnevale con filastrocche e poesie belle.
Possono essere stampate o inviate tramite whatsapp per permettere ai più piccoli ma anche ai più grandi di condividerle con tutti!

poesie di carnevale

Filastrocca di Carnevale finisce quello tradizionale: Arlecchino dai mille colori non riscalda i nuovi cuori. I bambini, vuoi o non vuoi, vogliono essere supereroi: oggi Hulk la fa da padrone e manda a casa Pantalone. Se ne va anche Colombina dal baule di ogni bambina e il posto della servetta se lo prende la Sirenetta. Tutta la stoffa di Pulcinella sui fantasmi si rimodella! Con la nuova generazione si perde un po’ di tradizione, si trova invece l’Uomo Ragno: sarà più perdita o guadagno? (Giuseppe Bordi)

poesie di carnevale

poesie di carnevale
Arlecchino. Io sono il più furbone, il più maligno, nonché l’imperator del Carnevale; offendo tutti e faccio il viso arcigno a tutti quelli che se n’han per male. È una brutta abitudine, si sa, quella di dire onor la verità!

filastrocche di carnevale

filastrocche di carnevale
Carri Allegorici sfilano Riempiono le piazze Nei paesi e nelle città,con Entusiasmo Volteggiano Allegramente Liberi, ed Euforici fra la gente. Allegria e Risate sono Lietissimi Eventi del Carnevale Che Hanno manifestato Importanti e Notevoli Osservazioni
frasi carnevale
Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti. (Luigi Pirandello)
filastrocche di carnevale
C’è una festa in allegria, la più lieta che ci sia, e la gioia presto sale: benvenuto Carnevale! Tutto il mondo è colorato, più vivace e animato; balli, danze e mascherina per i maschi e le bambine; carri, giostre e che gran spasso celebrar martedì grasso! Son felice più che mai: tu che cosa indosserai? Io sarei un po’ dispiaciuto, se non ti ho riconosciuto! I coriandoli vuoi portare? Noi dobbiamo festeggiare e vedrai tra pochi istanti volteggiar stelle filanti! (Simona Vizzuto)
frasi di carnevale con rima
Se comandasse Arlecchino il cielo sai come lo vuole? A toppe di cento colori cucite con un raggio di sole. Se Gianduia diventasse ministro dello Stato, farebbe le case di zucchero con le porte di cioccolato. Se comandasse Pulcinella la legge sarebbe questa: a chi ha brutti pensieri sia data una nuova testa. (Gianni Rodari)
poesie di carnevale
Carnevale vecchio e pazzo. si è svegliato con un gran fracasso. e si sente pesante come un gran masso. Ma per fortuna è arrivato Pulcinella. che porta in mano una scodella. piena zeppa di pastella. e la tira in testa al compare Brighella. che diventa rosso come una coccinella. Infine tutti insieme vanno a fare colazione. E chi paga…? Proprio lui, mister Pantalone!
frasi di carnevale con rima
Buon carnevale
filastrocche di carnevale
Arlecchino birichino ha indossato il suo vestitino Giallo, verde, rosso e turchino. Scende subito in giardino. e raccoglie un fiorellino. da donare con tanta fretta. a Colombina che l’aspetta. Com’è allegra la fidanzatina. canta e danza da sera a mattina. Entra subito in cucina. per preparare una frittatina. con banane, patate e cipollina. per il suo amato Arlecchino. che è arrivato in quel momentino. con il pancino vuoto dal mattino. Ma ahimè, la frittata si è bruciata. e la pancia si è ribellata! Povero Arlecchino! anche per questa sera si deve accontentare. del profumino di sugo e cotechino. che arriva dalla cucina del suo vicino!
frasi carnevale
A Carnevale ogni scherzo vale!
filastrocche di carnevale
Arlecchino birichino ha trovato un pulcino davvero carino che gli faceva l’occhiolino. Birbantino! – disse Arlecchino. Col tuo visino color cioccolatino ti vuoi posare sul mio parrucchino, ma io salto e canto come un gallo. Ma alla fine scivola sulla pista da ballo e fa la fine di un pappagallo.

filastrocca di carnevale

poesie di carnevale
Viva i coriandoli di Carnevale, bombe di carta che non fan male! Van per le strade in gaia compagnia i guerrieri dell’allegria: si sparano in faccia risate scacciapensieri, si fanno prigionieri con le stelle filanti colorate. Non servono infermieri perché i feriti guariscono con una caramella. Guida l’assalto, a passo di tarantella, il generale in capo Pulcinella. Cessata la battaglia, tutti a nanna. Sul guanciale spicca come una medaglia un coriandolo di Carnevale. (Gianni Rodari)

frasi sul carnevale

poesie di carnevale
Coriandoli e stelle filanti da tirare in alto e davanti, tanti pezzettini di arcobaleno che si posan lievi sul terreno, lunghe strisce multicolori che ricadon senza rumori, pallini leggeri spruzzati nell’aria che la festa fanno più gaia, nastri a forma di spire e anelli che volteggiano a mulinelli. Festa allegra, festa speciale festa che si chiama CARNEVALE!

frasi sul carnevale

poesie di carnevale
Carnevale in filastrocca, con la maschera sulla bocca, con la maschera sugli occhi, con le toppe sui ginocchi: sono le toppe d’Arlecchino, vestito di carta, poverino. Pulcinella è grosso e bianco, e Pierrot fa il saltimbanco. Pantalon dei Bisognosi “Colombina,” dice, “mi sposi?” Gianduia lecca un cioccolatino e non ne da niente a Meneghino, mentre Gioppino col suo randello mena botte a Stenterello. Per fortuna il dottor Balanzone gli fa una bella medicazione, poi lo consola: “È Carnevale, e ogni scherzo per oggi vale.” (Gianni Rodari)
frasi sul carnevale
Viva il carnevale!
poesie di carnevale
Bentornato Carnevale! Porti a tutti l’allegria! Chi vuol essere lieto, sia, ché ogni scherzo adesso vale! Siamo gaie mascherine qui venute per ruzzare, pronte a ridere e a celiare spensierate e birichine. Per le strade e nelle sale con coriandoli, con canti, strombettii, stelle filanti festeggiamo il Carnevale! Vai lontan, malinconia! Viva, viva l’allegria!

Leggi anche: Immagini e cartoline di buon onomastico: le più belle per un augurio speciale