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Bonus bebè: cosa succede con gli arretrati in caso di domanda in ritardo

Il bonus bebè è un sussidio che lo Stato dà ai genitori per sostenere le spese relative alla nascita del bambino. Per questo motivo la domanda dovrebbe essere inoltrata entro i 90 giorni dalla nascita del bambino. A volte però i genitori dimenticano di fare domanda per il bonus bebè entro questo termine. L’invio della domanda per vari motivi può essere anche successivo ai 90 giorni. In questo caso il sussidio spetta ugualmente ai genitori? In caso affermativo, cosa accade con gli arretrati? Ai genitori spettano ugualmente i soldi che sarebbero dovuti essere erogati entro quel momento?

Bonus bebè: quando fare domanda

La domanda per il bonus bebè andrebbe inviata entro i 90 giorni dalla nascita o dall’adozione del bebè. In alcuni casi però ai genitori sfugge il termine e la domanda viene inviata dopo la scadenza dei 90 giorni.

Questo avviene soprattutto nei casi in cui il neonato nasca con qualche problema: i genitori hanno cose ben più importanti a cui pensare e spesso ci si dimentica di richiedere il bonus.

Una volta trascorsi i 90 giorni, fortunatamente, la domanda può essere inoltrata ugualmente. Dopo 3 mesi dalla nascita o adozione del bambino si può quindi richiedere lo stesso il sussidio, anche se il termine è scaduto.

C’è però un cambiamento sostanziale rispetto a chi richiedere il bonus nei termini previsti. I genitori che inviano la domanda entro i 90 giorni hanno diritto anche agli arretrati. Ad esempio se il sussidio iniziasse ad essere erogato dal quarto mese, i genitori ne avrebbero diritto fino ad un anno e quattro mesi.

A chi inoltra invece la domanda dopo la scadenza dei 90 giorni, non spettano gli arretrati. Questi genitori inizieranno a percepire il bonus dalla data di domanda: se richiedessero il bonus a 4 mesi, spetterebbe loro solamente per 8 mesi.

Chi fa quindi domanda in ritardo perde l’importo che avrebbe dovuto percepire fino a quel momento. Per questo motivo, nonostante si possa fare ugualmente domanda, è consigliato fare attenzione e richiedere il sussidio nei tempi previsti.

Bonus bebè, ritardi dell’Inps

Quando il bonus viene erogato in ritardo dall’Inps le rate mancanti saranno erogate successivamente. Non si perdono quindi i soldi previsti fino a quel momento, che verranno erogati per tutte le mensilità previste.

Bonus bebè 2018: i cambiamenti

Nella Legge di Bilancio 2018 il bonus è previsto, ma solamente per i nati in questo anno e verrà erogato soltanto in 12 mensilità. Precedentemente il sussidio era previsto per 36 mensilità ovvero 3 anni: per i nati precedentemente al 2018 il bonus continuerà ad essere erogato per 3 anni.

L’importo del bonus bebè rimane uguale: 80€ al mese per un anno per chi ha Isee fino a 25.000€ e 160€ per chi ha Isee fino a 7.000€.