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Andare a scuola prima dei 6 anni fa male: i rischi da conoscere

Effetti negativi della prescolarizzazione

L’ingresso alla scuola primaria è un passaggio importante nella vita del bambino. Mettiamoci nei suoi panni: il bimbo passa da anni di giochi e spensieratezza ad un ambiente tutto nuovo. Alla scuola primaria, infatti, i momenti dedicati al gioco diminuiscono drasticamente; gli alunni sono costretti a stare seduti per tante ore al giorno e ad ubbidire ad una maestra che potrebbe non essere dolce e amorevole come l’insegnante della scuola materna. Inoltre, alla scuola primaria non si può parlare e ci si può muovere solamente chiedendo il permesso. Al contrario, voi come vi sentireste?

Che cos’è la prescolarizzazione?

La prescolarizzazione consiste nell’anticipare l’acquisizione delle competenze scolastiche: il bambino accede alla prima classe della scuola primaria sapendo già leggere e scrivere. Per questo motivo durante l’ultimo anno della scuola materna vengono svolti esercizi e giochi che preparano i bambini al passo successivo.

In realtà i bambini prescolarizzati potrebbero sperimentare alcuni disagi. A lungo andare i bambini potrebbero provare senso di inferiorità, inadeguatezza e ansia. Vediamo le motivazioni.

I benefici del gioco libero

Cos’è il gioco libero? Quali sono gli effetti del gioco libero? Il gioco libero è un’attività spontanea del bambino in cui è proprio il piccolo a decidere, in base a quella che è la sua volontà e quelli che sono i desideri. Il bambino che gioca liberamente sperimenta la propria creatività. Nel gioco libero il bambino ha un ruolo attivo: è lui che decide cosa fare con i suoi giochi e stabilisce liberamente e autonomamente le regole.

Osservando un bambino che sta giocando liberamente è possibile capirne le caratteristiche e i tratti psicologici.

Effetti negativi della prescolarizzazione

Il gioco: uno strumento per apprendere

Esistono molte teorie riguardanti l’importanza del gioco nel bambino. Quella più nota sembra essere quella dello psicologo statunitense Jerome Bruner. Il gioco, secondo Bruner, è un mezzo con il quale il bambino sperimenta la propria capacità di adattamento al mondo esterno e la capacità di risolvere problemi.

Il bambino che riscontra una difficoltà durante il gioco è ancor più motivato ad affrontarla e risolverla; è coinvolto e sviluppa competenze che gli saranno utili. Giocare liberamente insegna ai bambini a relazionarsi con gli altri, sviluppando una prima forma di comportamento sociale.

Giocare poco non va bene

Il bambino che ha giocato poco nella sua infanzia potrebbe sviluppare disturbi di ansia dovuti alle pressioni subite e alla richiesta di prestazioni elevate.

In conclusione, come già anticipato, il gioco è un modo per sperimentare il mondo, per imparare a conoscerlo. Insegna a conoscere gli altri e se stessi. Al gioco va dedicato il giusto tempo nei primi anni di vita del bambino.