maschio o femmina

A che settimana si vede il sesso del bambino

A che settimana si vede il sesso

Sarà maschio o femmina? Il sesso del feto è uno degli aspetti della gravidanza su cui tutte le future mamme si interrogano continuamente. Quando si scopre se è maschio o femmina? Ogni donna vive con trepidante attesa il momento in cui scoprirà il sesso del bambino attraverso l’ecografia in gravidanza. Di seguito rispondiamo a qualche curiosità.

13 settimana di gravidanza

Il sesso del nascituro viene determinato con quasi assoluta certezza durante l’ecografia morfologica, l’esame strumentale non invasivo che si effettua nel secondo trimestre.

A quante settimane si fa la morfologica? Essa solitamente si effettua tra la 20esima e la 22esima settimana perché il bambino e i suoi organi hanno raggiunto dimensioni sufficientemente grandi e una maturazione tale che il loro studio è utile ad individuare uno sviluppo più o meno fisiologico.

Talvolta si rende necessaria una morfologica “precoce”, tra la 15esima e la 16esima settimana di gravidanza e tale indagine è particolarmente indicata per le donne che hanno uno o più fattori di rischio per le malformazioni.

a che settimana si vede il sesso

Ecografia gravidanza

A quante settimane si vede il sesso? A quante settimane si vede se è maschio o femmina? Superata la 13esima settimana, ma ancor meglio le 14 settimane di gravidanza, è possibile individuare il tubercolo genitale che deve essere studiato da due angoli differenti:

1) angolo lombosacrale dal quale a seconda dei gradi di inclinazione si riesce a stabilire il sesso del feto: quando l’angolo è maggiore o uguale a 30° è di sesso maschile, se invece è inferiore a 30° è femminile;

2) angolo cutaneo: se è maggiore o uguale a 40° il sesso sarà maschile al contrario se l’angolo sarà inferiore ai 40°sarà di sesso femminile.

Bisogna chiarire che quando si fa la morfologica non si indaga soltanto sul sesso del bambio ma vengono eseguiti importanti controlli: la circonferenza addominali, i parametri cranici, per poi proseguire con minuzia alla valutazione di ogni singolo organo e ad ogni singola parte scheletrica, fino ad arrivare alle ossa iliache, quindi al bacino.

L’ecografia sfrutta gli ultrasuoni come metodo di rilevazione dell’immagine e li rielabora in immagini bidimensionali 2D.

L’ecografia morfologica 3D sfrutta la rielaborazione di immagini tridimensionali da parte di un software e può aiutare se si deve valutare il volume, una massa, la dimensione di un distretto corporeo rispetto ad un altro. Entrambe sono valide e la loro scelta è personale o dipendente dal giecologo che la effettua.