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Il sale fa male ai bambini al di sotto dei due anni

Il sale ai bambini: mai prima dei due anni d’età

Niente sale per i bambini fino a due anni. Il cloruro di sodio è altamente dannoso per la salute dei più piccoli, che devono mangiare senza condimento durante il periodo dello svezzamento e anche dopo. Il motivo di questo avvertimento? Semplice: per prevenire sovrappeso, obesità e ipertensione, malattie che stanno prendendo sempre più il sopravvento nella società moderna.

Un bambino su tre soffre in Italia e nel resto del mondo di questi problemi: come prevenirli? Facendo seguire all’infante una corretta alimentazione che parte proprio dallo svezzamento. I genitori devono educare i propri figli a mangiare senza sale, senza temere un rifiuto da parte del bambino.

In questo modo si abitua il piccolo a un gusto meno salato, con conseguenze positive sulla salute futura. Dunque, niente sale a tavola ma spazio a erbe aromatiche e limone. Subito dopo l’allattamento è bene iniziare con pappe delicate, senza alcuna aggiunta di sale.

Così il neonato non si abituerà ai sapori forti e crescendo sentirà sempre meno l’esigenza del sale che, a lungo andare, è particolarmente dannoso per la salute.

Sale e bambini: pericolo costante

Occhio, poi, ai pericoli nascosti. Il sale non è solo quello da cucina che si aggiunge alle pietanze e pappe di nostra preparazione. Il sale è nascosto in alimenti che spesso, con grande frequenza, vengono consumati da grandi e piccini.

Il cloruro di sodio si trova in grandi quantità in cibi precotti e in scatola ma anche negli insaccati e nei dolci di preparazione industriale.

È preferibile cuocere carne e pesce senza aggiungere il sale, visto che lo iodio è già presente in natura. Ma anche salare la pasta solo a fine cottura e prediligere frutta, verdura, legumi e tuberi freschi.


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Dunque è consigliato evitare il più possibile questi alimenti e optare sempre per una cucina fai da te, decisamente più salutare e genuina.