neonato piange sempre

Come gestire il pianto del neonato

Come gestire il pianto del neonato

Le neo mamme lo sanno. Il pianto è il modo con il quale il neonato comunica. È una forma di comunicazione non piacevole, specialmente quando il pianto irrompe nel cuore della notte o in momenti di stanchezza diurna. A volte il pianto fa soffrire i genitori, che vorrebbero vedere il figlio calmo e sereno. Spesso le mamme non sanno come gestire e comprendere il pianto. È in questi momenti delicati che bisogna fermarsi.

Bisogna prendere la giusta distanza dalla situazione per entrare in contatto con il disagio del figlio.
Occorre distinguere i propri sentimenti da quelli del bambino. Infine accogliere il malessere e trasformarlo, dargli una forma che non sia semplicemente pianto disperato.

Ma come si fa? Per capire la fonte del disagio (ha fame, ha le coliche, ha sonno, vuole calore, è sudaticcio?) bisogna prima di tutto scindere le nostre emozioni nei confronti del pianto del figlio.

foto_pianto_neonati

Fermatevi e riflettete se il pianto assume questi 3 aspetti:

– Percepiamo il pianto come un rimprovero? Magari vi sentite in colpa per non riuscire a calmare il piccolo; se andate a fondo, quel rimprovero vi ricorda forse quello dei vostri genitori? Diventate incerte ed esitanti e la reazione del bambino è che si sentirà ancora più insicuro. A volte il bambino ha semplicemente bisogno di essere preso in braccio e sentire l’affetto materno.

– Il bambino sembra furioso, esigente e vi ricorda il vostro fratellino dispettoso? Ok, esserne consapevole è già un passo avanti. Ora siete una mamma e vi comporterete diversamente rispetto a un tempo.

– Il pianto vi butta nel panico, non sapete cosa fare, temete per la sopravvivenza del piccolo: forse avete ricordi della vostra infanzia in cui prevaleva il senso dell’impotenza, la paura e la scarsa sicurezza. Il piccolo, d’altra parte, ha bisogno che riusciate a tollerare il suo malessere. Se vi fate travolgere, inevitabilmente, le cose peggiorano.

Il modo in cui affrontiamo i sentimenti suscitati in noi dal pianto del bambino influisce anche su come il bambino gestirà le proprie emozioni .

Una volta stabilite quelle che sono le nostre sensazioni e quelle che sono del bambino, possiamo provare a dare un significato al suo pianto: proveremo a dargli il cibo se pensiamo alla fame, cambiargli il pannolino, coprirlo con una copertina, dondolarlo per consolarlo e cosi via.

Dopo avere provato tutte le soluzioni possibili, bisogna resistere al suo pianto, dare tempo al piccolo per far si che raggiunga da solo ciò che egli cerca.

Per le mamme è difficile accettare di lasciare il piccolo in lacrime. Dal punto di vista evolutivo, il bambino, instaurerà un’auto consolazione che gli servirà a gestire la frustrazione nel futuro.


Leggi anche: Il pianto del bambino dipende dallo stato emotivo della mamma


Attenzione al senso d’isolamento che può travolgervi. Chiedere aiuto è un atto di forza per riappacificarsi con il bambino e accogliere il suo pianto, nel presente.