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Sindrome di down: in un paese europeo è scomparsa

Sindrome di down: in un paese europeo è scomparsa

Sembra impossibile a dirlo, eppure esiste un paese al mondo in cui stanno sparendo le persone con la sindrome di Down. Il motivo non è qualche particolare mutazione genetica ma ha una spiegazione molto più scientifica. Vediamo insieme quale.

I test prenatali

Da quando sono stati introdotti i test prenatali, negli anni 2000, la maggioranza delle donne – quasi il 100% – che ha ricevuto un test positivo per la sindrome di Down, ha abortito. I test per sapere se i figli saranno affetti dalla sindrome o meno sono un’opzione facoltativo, ma lo l’Islanda proclama che tutte le mamme dovrebbero farlo.

La situazione in Islanda

Ora, circa l’80-85% delle donne incinte scelgono di fare questi esami. Usando gli ultrasuoni, l’analisi del sangue, l’età della mamma ed altri parametri, il test di combinazione determina se nel feto ci saranno anomalie cromosomiche, di cui la più diffusa è la sindrome di Down.

In Islanda nascono tre bambini down ogni anno: ecco perché

In Islanda, secondo quanto riporta Universo Mamma, la legge garantisce la possibilità di interrompere la gravidanza dopo la sedicesima settimana se il feto ha qualche deformità. Ecco perché su una popolazione di 330 mila persone solo un paio di bambini nascono con la sindrome di Down ogni anno.

Hulda Hjartardottir, a capo del reparto di Diagnosi prenatale dell’Ospedale dell’University Hospital, dove nasce il 70% dei bimbi islandesi dichiara: “Alcuni di loro erano a basso rischio nei nostri test di screening”. Anche lei si era sottoposta ai test offerti dal suo paese: quell’anno lei ha dato alla luce sua figlia Agusta, portando a 3 il numero di bimbi con la sindrome di Down nati quell’anno, in Islanda, un primato del tutto inusuale.


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La scelta dell’Islanda fa discutere

In Islanda, ad oggi, più di 4 donne su 5 chiedono il test prenatale. Helga Sol Olafsdottir, consulente per le donne incinte presso il Landspitali University Hospital, spiega: “Noi non vediamo l’aborto come un omicidio. Lo vediamo come una cosa a cui poniamo fine. Poniamo fine a una vita che potrebbe avere grandi complicazioni, risparmiando sofferenza ai bambini“.