toxoplasmosis

Toxoplasmosi: sintomi, cause, conseguenze e rimedi

Toxoplasmosi

La toxoplasmosi è una malattia infettiva, dovuta al parassita chiamato toxoplasma gondii. Se nelle persone sane, spesso, viene contratta senza manifestare sintomi né conseguenze, è pericolosa per le gestanti. In base alla gravità con cui si manifesta, può compromettere il regolare sviluppo del bambino nella pancia. Inoltre, è pericolosa anche per coloro che hanno il sistema immunitario già compromesso per una pregressa malattia.

Toxoplasmosi contagio. Come viene trasmessa la toxoplasmosi? Per via alimentare: mangiando cibi contaminati dal parassita, come carne, verdura cruda o poco cotta. Un altro strumento di contagio è quello di mangiare alimenti contaminati da stoviglie infette, non accuratamente lavate.

La toxoplasmosi può colpire il feto, attraverso il corpo materno. Se la donna era stata infettata dal parassita prima della gravidanza, il suo sistema immunitario neutralizza il parassita che non arrecherà danni al feto. In caso contrario, deve prestare attenzione a non contrarre il batterio.

Per sapere se la gestante è esposta a questa patologia si esegue il toxo test, uno specifico esame ematico, che indicherà i valori di riferimento. Più rari, invece, sono i casi di trasmissione della toxoplasmisi, per trasfusioni e trapianti di organi.

toxoplasmosi

Toxoplasmosi sintomi

I sintomi della toxoplasmosi possono comparire in un intervallo di tempo compreso da una settimana ad un mese dal contagio. Nella maggior parte delle persone non si hanno sintomi. In alcuni soggetti la patologia si manifesta con febbre, linfonodi ingrossati. Astenia e dolori diffusi sono altri sintomi che possono verificarsi.

Sintomi toxoplasmosi in gravidanza. Difficile diagnosticare la presenza del toxoplasma gondii dai soli sintomi, durante la gestazione. Spesso la sintomatologia è simile ad altre malattie. Il medico, per sicurezza, prescriverà il toxo test per dissipare ogni dubbio. Se nelle persone sane, la toxoplasmosi non causa danni all’organismo, durante la gravidanza le conseguenze possono essere davvero nefaste per il feto: da compromissioni agli occhi, al sistema nervoso centrale, fino all’aborto.

Toxoplasmosi in gravidanza

Per evitare la toxoplasmosi in gravidanza è opportuno evitare di pulire la lettiera del nostro micio. Gatti e gravidanza è un binomio che a molte persone incute paura. In realtà il micio di appartamento non può trasmetterci il parassito, nutrendosi delle scatolette. Se il nostro amico peloso frequenta il giardino e acchiappa prede, che potrebbero essere infette dal parassita in questione, basta non pulirgli la lettiera, nella quale espellerà l’agente patogeno.

Per la stessa ragione se amiamo occuparci delle piante di casa, usiamo i guanti per evitare il contatto con la terra che potrebbe essere contagiata da batteri patogeni e una volta finito il lavoro, laviamo bene le mani con acqua e sapone. In realtà, medici e veterinari sono concordi che la maggior parte dei casi di toxoplasmosi siano dovuti all’alimentazione.

La gestante, per proteggere il suo bimbo, dalle conseguenze di questa patologia che potrebbero causare infezione al cervello ed all’organo visivo, deve prestare attenzione ai cibi che mangia.

Evitiamo di mangiare carne cruda, o poco cotta, speck in gravidanza. Gli insaccati affumicati non sono esenti dal problema perché il processo con cui vengono affumicati elimina gli agenti patogeni solo nella parte esterna dell’alimento.

Wurstel crudi e pesce crudo in gravidanza sono alimenti da evitare, così come la verdura cruda, se non è ben lavata.

Il pesce crudo è entrato nella nostra alimentazione. Ma il sushi in gravidanza è meglio evitarlo, non tanto per il pericolo di contrarre la toxoplasmosi, piuttosto per la salmonella, dovuta a qualche alterazione nel processo di abbattimento delle temperature e di conservazione del prodotto.

toxoplasmosi in gravidanza

Toxoplasma gondii

Appena accertata la gravidanza, o nella fase immediatamente precedente, il medico, prescrive il toxo test, per capire se la donna ha già contratto il toxoplasma gondii o se è a rischio. Sono 3 le risposte che possiamo leggere nell’esame: toxo IgG assenti, IgM assenti significa che la donna non ha anticorpi contro questa infezione, quindi deve seguire le indicazioni igienico-alimentari consigliate dal medico.

IgG assenti e IgM presenti, indicano che la donna ha precedentemente contratto la patologia e non ha l’infezione in corso. In questo caso è immune dall’agente patogeno e può mangiare insaccati e carne poco cotta, senza pericolo. Quando le analisi indicano le IgG presenti e le IgM presenti, l’infezione è in corso. Il medico, analizzerà la situazione specifica per individuare la strategia medica migliore.

Prosciutto cotto in gravidanza

Se il desiderio di affettati è incontenibile, allora possiamo concederci il prosciutto cotto in gravidanza. Se amiamo i sapori più decisi anche la mortadella è consentita nel periodo della gestazione.

Come fanno la mortadella? Questi due tipi di salumi sono sottoposti, ad una lavorazione che prevede temperature così alte da neutralizzare eventuali batteri e parassiti come il toxoplasma. Circola un’idea secondo la quale lasciando nel congelatore gli affettati non sottoposti a questa lavorazione, come il prosciutto crudo, le salsicce si uccidano gli organismi patogeni. In realtà tale ipotesi ancora non è stata confermata da ricerche scientifiche, quindi meglio non rischiare.

Fragole in gravidanza

Una diatriba ancora aperta è se sia possibile mangiare le fragole in gravidanza. Uno tra i frutti davvero gustoso, con tante proprietà: ricco di vitamina C, aiuta la regolare funzionalità intestinale e favorisce l’assorbimento di ferro. Tra gli aspetti negativi, il fatto che possa essere vettore del parassita della toxoplasmosi. Quindi prima di mangiare le fragole, laviamole bene con acqua e bicarbonato.

Un altro motivo per cui le fragole in gravidanza sono viste con sospetto è che sono alimenti allergizzanti. Per verificare che non ci facciano male possiamo provare a mangiarne un paio e vedere se notiamo qualche reazione. Se non manifestiamo prurito o orticaria, rossore, allora possiamo concederci, via via, una porzione di fragole anche in dolce attesa.

Usando le stesse accortezze igieniche, anche le ciliegie in gravidanza possono essere mangiate. Ricche di vitamina C e K hanno un basso indice glicemico. Oltre ad essere buone sono un ottimo spuntino. Anche le albicocche e le pesche in gravidanza sono ideali perché ricche di vitamine utili alla futura mamma ed al suo bebè.

fragole in gravidanza

Bresaola in gravidanza

Anche la bresaola in gravidanza, se il toxo test non ci mostra che abbiamo sviluppato un’immunità al parassita, dobbiamo inserirla tra i cibi da evitare. Tra i piatti estivi più golosi, la bresaola accontenta grandi e piccini. Se proprio non vogliamo rinunciare a questo alimento, possiamo cuocerlo. Gli affettati, se cotti, hanno accesso al menù della gestante. L’unica eccezione per le salsicce che, per la loro conformazione, difficilmente cuociono bene all’interno. Per questo motivo è meglio rinunciarvi.