figlicidio

Follie in famiglia: 6 possibili cause per tentare di capire cosa scatti nella mente di un familiare che compie un gesto folle

Genitori che uccidono i figli

Figlicidio: un episodio spiacevole ancora difficile da capire e soprattutto da accettare, nonostante abbia origini antichissime. In una società strutturata ed evoluta come la nostra, infatti, sentir raccontare di un genitore che toglie la vita al proprio figlio suscita orrore e disagio.
Ma perché, al giorno d’oggi, sentiamo ancora parlare di infanticidio e di figlicidio?
Che cosa scatta nella testa di una persona per far sì che arrivi a commettere un’atrocità del genere?
È possibile riuscire a prevenire il gesto accorgendosi dello stato mentale del genitore o della persona che sta a contatto con il bambino?
In che modo possiamo aiutare?
In questo articolo andremo a rispondere a tutte le nostre domande.

Figlicidio: 6 possibili moventi

Secondo una statistica, il fenomeno del figlicidio riguarda all’incirca 5 bambini ogni 100 mila. Un numero mediamente basso in realtà, che però riesce a portare ogni volta indignazione e vergogna nell’animo delle persone. Questo accade perché, nell’immaginario collettivo, i bambini sono legati alla purezza e all’innocenza; nella mente di una persona che ha pieno possesso delle sue facoltà mentali, quindi, non è pensabile poter recare loro del male. Ma quali sono le motivazioni che portano a commettere un gesto così estremo? Vediamole insieme.

figlicidio perchè accade

  1. Figlio non desiderato: spesso un figlio che arriva all’improvviso può destabilizzare totalmente la vita di una coppia o della persona stessa.
  2. Disperazione: i primi anni di un bambino sono estremamente caotici e movimentati. Può accadere che la persona non riesca a sopportare fisicamente e/o mentalmente il nuovo stile di vita e i ritmi che servono per essere un genitore.
  3. Attacco psicotico acuto: nel 21% dei casi si scambiano strani e incontrollati comportamenti del figlio per possessioni da parte di spiriti e demoni. Si ricorre quindi all’uccisione della creatura per “liberarlo” o semplicemente per liberare sé stessi.
  4. Vendetta: i bambini diventano il modo migliore per ferire la persona con cui si è stati o con cui si ha avuto una profonda discussione. Uccidere i bambini diventa, quindi, un modo per vendicarsi della persona odiata.
  5. Trascuratezza: nei primi anni di vita è normale che un figlio occupi la maggior parte del tempo della madre o del padre. Accade quindi che uno dei due si possa sentire messo da parte e che inizi a provare una vera e propria gelosia nei confronti del piccolo.
  6. Pietà: il bambino viene ucciso per far sì che non viva gli “orrori” della vita e del mondo in cui viviamo. Ha una percentuale abbastanza alta, circa il 25% dei bambini perde la vita per questa motivazione.

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Come prevenire il gesto di follia: 8 cose da osservare

Spesso ci si chiede se l’infanticidio possa essere evitato e/o previsto in qualche modo. Vediamo quindi che cosa è bene osservare per evitare che venga compiuto il gesto folle.

  1. Depressione: durante la gravidanza e/o dopo il parto, la donna molto spesso può cadere in una forma più o meno grave di depressione. È bene fare attenzione a tutti i possibili disturbi psichiatrici che possono presentarsi prima o dopo e ricordarsi sopratutto che la depressione può venire anche ad un uomo.
  2. Gravidanza non desiderata: una gravidanza indesiderata, come dicevamo nel paragrafo precedente, può destabilizzare la vita e la quotidianità di una coppia o della singola persona. In questi casi delicati il supporto di un professionista nelle prime settimane della gravidanza può essere un valido aiuto per la gestante e il padre.
  3. Uso di sostanze stupefacenti: l’utilizzo di sostanze stupefacenti come droghe e alcol induce la mente del soggetto ad uno stato confusionale. Prestiamo attenzione alle persone che ne fanno uso e aiutiamole, se possibile, a smettere.
  4. Stato sociale: la povertà e l’instabilità economica possono essere un’enorme fonte di stress per la coppia in attesa di un bambino. Spesso è uno dei fattori che porta alla depressione. Inoltre una donna con una scarsa attività sociale rischia di vivere una gravidanza infelice e solitaria. La futura mamma, infatti, ha bisogno di essere sempre al centro dell’attenzione delle persone amate, coccolata e sopratutto aiutata.
  5. Stato relazionale: una mamma con una relazione instabile affronterà una gravidanza con probabili ed evidenti sbalzi di umore.
  6. Stress/Vita disordinata: qualsiasi fattore che comporti stress è da eliminare. Una vita disordinata può portare la mamma o il papà ad uno stato di depressione.
  7. Giovane età: la giovane età può essere una grande problematica, specie se la coppia non aveva in programma l’arrivo di un figlio. Aiutiamo sempre i due futuri genitori fin dalla scoperta dello stato interessante.
  8. Problemi di salute/fisici: una cattiva alimentazione ed una grande quantità di forte stress e ansia portano alcune parti del nostro corpo ad infiammarsi e ad alterare il sistema immunitario.

A proposito della droga e delle sostanze stupefacenti, non si può non ricordare la vicenda accaduta ad un bimbo affetto da una rarissima malattia neuromuscolare degenerativa.
Il padre infatti ha deciso di servirsi di tutti i risparmi destinati alle cure del piccolo per divertirsi con fiumi di alcol, droghe e prostitute.
Fortunatamente l’uomo è stato rintracciato e arrestato, la madre ha confessato che non avrebbe mai immaginato che il marito conducesse una seconda vita.

come gestire la depressione

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Infanticidio: quando a commetterlo non sono i genitori

Non sempre, però, a commettere l’omicidio è uno dei due genitori. Non sono rari i casi in cui abbiamo assistito a storie in cui un parente o un/a babysitter abbiano commesso il gesto estremo.

infanticidio bambino ucciso dai nonni

Ricordiamo con grande rammarico la storia di due nonni in Russia che, sotto l’effetto di alcol, gettarono nel fuoco il loro nipotino di soli 11 mesi perché “piangeva troppo e volevano farlo smettere“.

mamme che uccidono i figli

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Figlicidio e infanticidio: sono più uomini o donne a commetterlo?

Secondo una statistica ad uccidere sono perlopiù le madri, (circa il 49%) mentre il restante viene suddiviso tra padri e patrigni.

Se le donne uccidono soprattutto a causa della grande depressione di cui soffrono o per uno stato psicologico disturbato, gli uomini invece spesso commettono il folle gesto per queste 2 grandi ragioni:

  1. Gelosia: l’uomo si sente messo da parte con l’arrivo del piccolo e commette l’omicidio per riavere il suo spazio.
  2. Vendetta: l’uomo arriva a uccidere il bambino per recare un enorme danno alla donna.

uccidere un figlio

Tra gli sconvolgenti casi che hanno segnato il nostro paese ricordiamo, ad esempio, il delitto del piccolo Samuele da parte di sua madre Anna Maria Franzoni, condannata a 6 anni di carcere e a 5 di detenzione domiciliare, e il più recente omicidio del piccolo Loris, ucciso dalla mamma Veronica Panarello e condannata a 30 anni di carcere.

infanticidio

Tuttavia, esistono anche dei casi in cui la piccola vittima è riuscita a salvarsi. Citiamo con enorme gioia la storia di una bimba indiana nata prematura e sepolta viva all’interno di una pentola di terracotta.
Fortunatamente è stata ritrovata da un pastore della zona che l’ha prontamente salvata e portata in ospedale. Nonostante le condizioni critiche in cui riversava la piccolina, ora sta bene ed è pronta per essere adottata e, sopratutto, amata.

babysitter uccide il figlio

Certo, non è semplice prevedere casi di figlicidio e infanticidio e, per fortuna, sono casi che accadono raramente, ma se siete a conoscenza di soggetti che pensate soffrano di qualche sintomo elencato nei vari punti sopra, o se pensate di averne voi stesse, rendetevi disponibili, aiutate e fatevi aiutare! A volte, l’aiuto di una persona cara può essere indispensabile per stare meglio.

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