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Il pianto del bambino dipende dallo stato emotivo della mamma

La relazione che si instaura tra una mamma ed il suo bambino prima, durante e dopo il parto è estremamente forte, tanto che lo stato d’animo del neonato può talvolta rappresentare un vero e proprio specchio delle emozioni materne. I bambini hanno una sensibilità speciale e reagiscono diversamente in base alle caratteristiche dell’ambiente in cui si trovano. In un’atmosfera rilassante tendono a sentirsi meglio e solitamente appagati. Un ambiente frenetico o una madre stressata e insoddisfatta possono rendere ansioso anche il bambino.

Il pianto del bambino dipende dalla mamma

È la principale forma di comunicazione del neonato. In questo modo egli richiama l’attenzione del genitore, esprimendo così il suo naturale bisogno di essere accudito. Piangere è un atto estremamente complesso; richiede una buona coordinazione dei muscoli e del respiro, coinvolge più o meno tutte le parti del corpo e necessita di un grande dispendio energetico. Sebbene le motivazioni alla base del pianto possano essere tante, i sentimenti e lo stato d’animo materno possono giocare un ruolo fondamentale in questo contesto.

Può sembrare incredibile, ma il neonato, nel vedere la propria mamma nervosa o in difficoltà a sorridergli, a parlargli o a coccolarlo può sentirsi a disagio e piangere più forte, percependo una mancanza d’affetto o d’interesse nei suoi confronti. Il pianto del bambino, a sua volta, può far sentire la mamma incapace ed inadeguata e quindi peggiorare la situazione. A maggior ragione, se la mamma soffre di disturbi depressivi più o meno gravi, il bambino lo capisce e può quindi apparire più irrequieto e suscettibile.

Un segnale di malessere: la colica

Spesso si pensa che l’eccessiva presenza di gas nell’intestino del bambino, che lo porta a piangere disperatamente, sia il risultato di un’intolleranza o un’allergia. Ma se invece la colica fosse la conseguenza del pianto e non la causa? Recenti ricerche dimostrano come meno del 10% dei bambini con una storia di colica presenti un reale stato di malattia. Piuttosto, in molte delle famiglie interessate da questi disturbi si sono verificate esperienze difficili in gravidanza o nel primo periodo dopo il parto, che hanno messo a dura prova il genitore e generato stati d’ansia.

Cosa fare? I rimedi al pianto

Care mamme, nel caso in cui il bambino appaia particolarmente irrequieto o pianga tanto, è importante guardare anche dentro di voi! Chiedetevi come state, come state vivendo la maternità. Se vi sentite a disagio, pensate a cosa potrebbe aiutarvi a trascorrere quei momenti con maggior serenità. Per esempio, ritagliarvi piccoli momenti nella giornata per coccolare anche voi stesse può davvero fare la differenza! Quanto più rilassate siete, quanto più calme apparirete al vostro bambino e per entrambi tutto diventerà più semplice!