contrazione

Come sono le contrazioni del parto

Come sono le contrazioni

Le contrazioni uterine possono verificarsi in varie fasi della gravidanza. Differente è la causa, l’intensità e la durata delle stesse. Il dilemma di ogni donna in merito alle contrazioni è come riconoscerle nel momento in cui si presenteranno.

Contrazioni

Ogni contrazione consiste nella percezione di un indurimento dell’utero accompagnato ad un dolore simile a quello mestruale. Le contrazioni uterine non provocano tutte la stessa sensazione, anche nella stessa donna, perché le contrazioni si possono verificare in diversi momenti del periodo gestazionale e per vari motivi.

39 settimane di gravidanza

Con il compimento delle 39 settimane di gestazione ci si trova praticamente alla fine del nono mese. Per molte donne questa è l’ultima settimana di gravidanza. Se si ha un parto a quest’epoca il bambino è pienamente pronto per nascere. Inoltre chi nasce in quest’epoca gestazionale, pesa mediamente 3 kg e misura 49-50 cm.

come sono le contrazioni

Contrazioni di Braxton Hicks

Con la comparsa delle contrazioni di Braxton Hicks, l’utero si “prepara” per affrontare travaglio di parto. Questo genere di contrazioni vengono avvertite dalla mamma già a partire dal secondo trimestre di gestazione come un vero e proprio indurimento della pancia per un’intervallo di circa 30-60 secondi, soprattutto in corrispondenza dei momenti di attività fisica o dei movimenti del bambino.

Contrazioni di braxton

Questa tipologia di contrazione si distingue dalle contrazioni vere e proprie perché non è frequente né ritmica nel verificarsi. Esse variano d’intensità e sono associate ad una sensazione di fastidio o disagio, piuttosto che di vero dolore. Inoltre, non aumentano di frequenza e intensità con il passare del tempo, ed in seguito scompaiono spontaneamente. Se così non avviene potrebbe rivelarsi utile sdraiarsi, rilassarsi, cambiare posizione o bere dell’acqua per favorire l’idratazione.

Contrazioni preparatorie

Le contrazioni preparatorie sono quelle che precedono quelle contrazioni che si susseguono nel corso delle varie fasi di cui si compone il travaglio. Esse si caratterizzano per l’irregolarità degli intervalli che si frappongono tra una e l’altra. Infatti nelle contrazioni prodromiche è irregolare la pausa, la durata stessa di ogni contrazione e anche l’intensità di ognuna di esse.

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Perdita tappo mucoso

Durante la fase prodromica avvengono i primi cambiamenti a livello della cervice uterina in modo da arrivare poi alla formazione del canale del parto. Si assiste a qualche modificazione del collo dell’utero con la conseguente perdita del tappo mucoso. Si tratta di un evento fisiologico, che interessa tutte le gravidanze e che non deve assolutamente allarmare la donna. Può pertanto essere considerato un segno del fatto che la gravidanza si sta avvicinando al termine.

Contrazioni parto

Nel momento del parto le contrazioni si fanno molto intense e ravvicinate. Le pause che si frappongono tra una contrazione e l’altra, pur essendo brevi sono sempre più cariche di endorfine. Questo permette alla partoriente di poter sfruttare ogni singola contrazione per lavorare in maniera consapevole e produttiva, insieme al proprio bambino per farlo nascere.

Contrazioni in gravidanza

Nel corso della gravidanza si presentano anche sporadicamente delle contrazioni uterine di varia intensità e durata. A seconda del periodo gestazionale in cui una contrazione si presenta, e della soglia del dolore della gestante, può essere percepita in maniera differente. Le contrazioni possono manifestarsi come crampetti a inizio gravidanza, fastidi, lievi fitte al basso ventre o come dolori al basso ventre e schiena che si fanno sempre più vigorosi.

Come riconoscere le contrazioni

Le contrazioni derivano da un aumento dei livelli di ossitocina. La contrazione della muscolatura uterina, il miometrio, determina una sensazione dolorosa o fastidiosa a seconda del momento della gravidanza e della soglia del dolore della gestante. Per assicurarsi che si tratti davvero di una contrazione basta semplicemente rilevare, con il palmo della mano, l’effettivo indurimento dell’utero in corrispondenza della sensazione dolorosa avvertita.