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Canto Carnatico: che cos’è e come aiuta gravidanza e parto

Canto carnatico

Il canto carnatico è arrivato in Europa dal Sud dell’India grazie a Frédérick Leboyer. La sua utilità è tangibile sin dall’inizio della gravidanza in quanto permette alle donne di affinare la consapevolezza del respiro addominale e di alleviare eventuali tensioni muscolari. Ciò che consente di intuire la validità del canto carnatico è la profonda connessione presente tra bocca/gola e vagina/cervice, che si sviluppano a partire dallo stesso foglietto embrionale: una bocca rilassata si traduce in una vagina più elastica e viceversa donne che tendono a stringere le mascelle avranno tessuti perineali più rigidi.

Canto carnatico metodo

A, E, O, I, U, M. Sono questi i suoni che la donna deve pronunciare lasciandoli fuoriuscire liberamente; è importante essere concentrate e cercare di tenere la nota il più a lungo possibile senza però sforzarsi troppo. Il suono deve mantenere sempre la stessa intensità dall’inizio alla fine. Il momento migliore per praticare gli esercizi è di mattina per una durata di dieci minuti massimo mezz’ora.

La A è la prima lettera dell’alfabeto, bisogna intonarla facendo attenzione che la bocca sia ben aperta. Il volto durante l’esecuzione dovrà essere completamente rilassato, in questo modo anche la gola sarà distesa e di conseguenza lo è anche la muscolatura che circonda la vagina. Dopo la A, la bocca si trasforma come a sorridere pronunciando la lettera E.

Le labbra poi si chiudono a tracciare un cerchio perfetto, dal quale può fuoriuscire solo pochissima aria, è il momento della letta O. La I richiede impegno, le sopracciglia si abbassano e la bocca si schiude nuovamente; Con la U la bocca si socchiude come se si preparasse ad un bacio o a rivelare un segreto.

Infine con la M la bocca è nuovamente chiusa, il ventre libero di respirare si colma e si svuota d’aria quasi spontaneamente.