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8 Marzo: perché festeggiare la Festa della Donna

Essere donna oggi

Essere una donna, si sa, non è mai facile. Non lo è stato nel corso della storia passata, non lo è oggi. Ed anche se la strada è ancora lunga, bisogna ammettere che il sesso femminile in questi anni è si è fatto strada tra le conquiste dei diritti civili e sociali. Riuscendo, di fatto, a passare dalla discriminazione all’emancipazione con forza e determinazione. E proprio la forza delle donne è celebrata l’8 Marzo di ogni anno, a partire dal lontano 1909. Vediamo perché.

Festa della Donna: tra mito e storia

Secondo la tradizione, l’otto marzo del 1908 in una fabbrica statunitense di camicie morirono centinaia di operaie rimaste vittime di un incendio. In realtà, secondo testimonianze e ricostruzioni, l’edificio in questione non sarebbe mai esistito. E’ per questo che si ritiene che il fatto sia avvenuto nel 1911, quando in una fabbrica di New York trovarono la morte 146 lavoratori, di cui 123 donne.

I dati storici si rifanno invece al VII Congresso della II Internazionale socialista. Per la prima volta si discusse sulla questione femminile e sulla rivendicazione del diritto di voto alle donne. Successivamente in America durante una conferenza del partito, a causa dell’assenza dell’oratore designato, la socialista Corinne Brown prese la parola.

Per la prima volta una donna pubblicamente denunciava lo sfruttamento da parte del datore di lavoro, il basso salario, le discriminazioni sessuali. Fu introdotto allora in America il Woman’s Day: ogni domenica il partito socialista teneva conferenze in cui le protagoniste erano le donne.

Che si creda al mito o alla storia, fatto sta che oggi l’otto marzo è la “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale“, approvata ufficialmente dall’ONU nel 1977. Una data che però negli ultimi anni sembra aver perso lo spirito di un tempo, diventando quasi una festa convenzionale.

Festeggiare e riflettere

Almeno per oggi, mettete voi stesse al centro di tutto. Siate le protagoniste. Riunitevi, festeggiate, divertitevi. Ma riflettete anche sulle fatiche e sugli sforzi fatti dalle ragazze, dalle mamme, dalle nonne della nostra storia, e sul coraggio che hanno avuto nel denunciare i soprusi e gli abusi personali e lavorativi. Quello stesso coraggio che oggi, spesso, manca a molte di noi.

E allora, care donne, oggi più che mai sentitevi fiere di ciò che siete. Tanti auguri!