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Gravidanza, attenzione alla plastica: gli ftalati possono provocare danni al feto

Gravidanza: gli ftalati della plastica influenzano lo sviluppo del bebè

Gli ftalati sono una classe di composti chimici utilizzati nell’industria della plastica al fine di rendere il prodotto più elastico e più modellabile. Sono presenti in molti prodotti, per esempio si trovano in molte bottiglie di plastica, prodotti per l’igiene personale e confezioni alimentari. Questi composti sono impiegati nella produzione di PVC, una materia plastica che a sua volta è utilizzata per la produzione di pellicole per imballaggi e guanti usati per la preparazione di alimenti. Secondo gli studiosi gli ftalati sono in grado di passare da questi materiali ai cibi stessi.

Dal 2003 alcuni studiosi hanno messo in dubbio la sicurezza di questi materiali e diversi studi dimostrano che gli ftalati siano i responsabili di diversi disturbi. Tra i disturbi evidenziati si riscontrano i danni al feto. Sembra infatti che l’esposizione a questi composti durante il primo trimestre di gravidanza, possa condizionare l’equilibrio tra ormoni maschili e femminili della mamma provocando anomalie genitali al bambino.

La ricerca

A dimostrarlo è uno studio statunitense. I ricercatori della Washington University hanno misurato gli ftalati presenti nelle urine di alcune donne, dal momento del concepimento fino alla tredicesima settimana di gravidanza. Quest’intervallo di tempo è quello più importante per lo sviluppo degli organi genitali del feto.

Dai dati dello studio si riscontra che le donne con più alti livelli di ftalati nelle urine avevano anche più alti i livelli di estrogeni, gli ormoni femminili. Sempre queste donne presentavano livelli più bassi di testosterone che è l’ormone necessario per lo sviluppo degli organi riproduttivi maschili.

In questo modo gli ftalati possono provocare anomalie agli organi genitali del bambino. Evitare l’esposizione a queste sostanze non è difficile, gli esperti consigliano di evitare il consumo di ortaggi confezionati, di non utilizzare contenitori di plastica bensì quelli di legno, ceramica, acciaio o vetro.

Fare attenzione alle etichette presenti sulle confezioni in plastica e scegliere quelle confezioni che presentano la scritta “senza ftalati” o “PVC-free”.