neonato piange sempre

Neonato piange sempre: le cause

Neonato piange sempre

Da sempre i genitori sperimentano frustrazione e ansia per l’inconsolabile pianto dei propri figli, in particolare, nei loro primi mesi di vita. In effetti, il pianto del neonato o del lattante è la semplice risposta a certi stimoli, come il dolore addominale, la fame o anche solo un piccolo disagio. Il bimbo che piange esprime una richiesta: non ha altro modo per comunicare eventuali sensazioni di fastidio, dovute per esempio al pannolino sporco, ai denti del neonato o per reclamare la poppata. Bisogna quindi accorrere sempre quando inizia a piangere, per cercare di capire perché sta succedendo anche se a volte i bambini che piangono lo fanno senza un motivo.

Nel primo o nel secondo mese di vita del neonato spesso compaiono quelle che vengono chiamate coliche gassose e sono accompagnate da crisi di pianto. Si manifestano, di solito, verso il tardo pomeriggio e sono caratterizzate appunto dalla quasi impossibilità di calmare il bambino, il quale piange e urla a volte dimenandosi e apparendo del tutto estraniato dalla realtà circostante.

Le crisi di pianto inconsolabile si fronteggiano innanzi tutto armandosi di molta pazienza, nella certezza che, di solito entro i tre mesi di vita, sono destinate a risolversi in modo spontaneo. Per cercare di calmare il pianto si possono tentare vari rimedi. Tra questi: cullarlo, dargli il ciuccio, fargli il bagnetto, massaggiargli lievemente il pancino, uscire di casa…

Pianto

Il neonato piange sempre: perché piange? Le cause possono essere molte. Un neonato ci mostra ancor prima di arrivare al pianto con dei segnali che ha fame. Questi segnali che sono il girare la testa da un lato all’altro e il succhiarsi le manine o la lingua stessa, possono essere non percepiti o capiti dai genitori e quindi si arriva all’ultimo segnale che è il pianto. Inoltre un bambino che assume latte materno avrà delle poppate più frequenti rispetto ad un neonato che assume il latte artificiale, quindi ci saranno più possibili occasioni di pianto a causa della fame continua.

Il classico mal di pancia che hanno tutti i piccini può essere dovuto all’aria che ingurgitano quando piangono (la famosa aria nella pancia), dormono o hanno un attacco non corretto. Può essere dovuto ad una difficile digestione del latte. Molto spesso capita che il neonato si lamenta nel sonno magari a causa di un brutto sogno o di un malessere. Un pianto inconsolabile potrebbe anche essere dovuto al fatto che si tratta di un neonato irrequieto o nervoso.

pianto

Il pianto che smette quando il bambino viene preso in braccio non è vizio. È semplice desiderio di stare con i propri genitori. Assecondare questo bisogno lo aiuta nell’instaurare un rapporto sicuro con voi.

Il neonato si dimena mentre mangia? Nei neonati sotto i quattro mesi potrebbe solo essere il segnale che devono fare la cacca. Cosa fare: staccatelo dal seno e stendetelo in grembo, lasciate che liberi l’intestino e poi ricominciate ad allattarlo.

Il bambino si addormenta durante la poppata? Le cause possono essere: eccesso di ossitocina oppure sta facendo solo uno spuntino senza molta fame. Per sapere se ha davvero fame è importante sapere l’ora dell’ultimo pasto: il processo digestivo necessita di almeno 2 ore. Il modo migliore sarebbe quello di stabilire una routine.

Dentizione neonati

I dentini del neonato rappresentano sempre una fase critica. L’eruzione dei primi dentini dura due anni. L’eruzione dei denti da latte (20 in totale) comincia verso i 6-8 mesi e si conclude intorno ai 30 mesi; non si tratta però di date fisse e non di rado il primo dentino spunta al compimento del primo anno e l’ultimo verso i 3 anni di età.

È opinione comune che, ogni qualvolta sta per spuntare un dentino, il bambino provi dolore. In base alle evidenze scientifiche, l’eruzione di un dente non provoca dolore però il bebè potrebbe essere infastidito dalla novità che percepisce all’interno della sua bocca. Che cosa si può fare per alleviare il fastidio? Si possono dare ai bambini i massaggia-gengive. Si tratta di giocattoli in gomma contenenti liquido refrigerante da tenere in frigo o freezer e da dare al bambino da mordicchiare: l’effetto anestetico del freddo, unito al massaggio esercitato dalla superficie ruvida, aiutano a distrarre il bambino dalla sensazione fastidiosa.

E se il bambino si sveglia di notte? Difficile che il bebè si svegli apposta perché ha dolore ai denti: più facile che, se si sveglia per altri motivi, abbia difficoltà a riaddormentarsi proprio perché avverte tensione alle gengive. In tal caso non c’è niente di meglio che rassicurarlo standogli accanto finché non si riaddormenta. I medici affermano che non c’è alcuna correlazione dimostrata scientificamente tra febbre, diarrea e l’eruzione dei denti: è vero però che la crescita dei dentini può coincidere col periodo in cui il bambino viene per la prima volta a contatto con certe infezioni, che possono manifestarsi proprio con questi disturbi.

dentizione dei neonati

Bambino che piange

Quando i bisogni del nostro bimbo vengono fraintesi e stanchezza ed eccesso di stimoli vengono scambiati per fame, succede che dopo aver mangiato sia agitato, pianga e rigurgiti spesso. Altra causa del neonato che piange potrebbe essere il fatto che non riesce a fare la cacca. Anche i disturbi intestinali possono essere fraintesi ed essere scambiati per fame. Mentre mangia piange o si lamenta e l’intestino si muove. Si contorce, spinge con i piedi e smette di mangiare. In genere le mamme pensano “ho fatto qualcosa che non va?”. No, non avete fatto nulla di sbagliato. È una cosa normale.

Il neonato che piange dopo la poppata potrebbe non aver digerito bene o non riesce a fare il ruttino. Tenetelo in braccio e date qualche colpetto delicato dietro alle spalle: favorirete l’emissione dell’aria. Potrebbe piangere anche perché ha mangiato troppo e si sente pieno, proprio come capita agli adulti.

Non è sempre così facile, nemmeno per una mamma, capire il linguaggio dei neonati. Non esiste una formula o una ricetta magica per far smettere di piangere o interpretare cosa significa quel pianto. L’unica vera ricetta è quella di passare del tempo con vostro figlio e di conoscerlo e lasciarvi conoscere. A volte basta solo avere un po’ di pazienza e fare attenzione a quello che sta cercando di dirci.