Parto naturale dopo cesareo

Il figlio abbandonato può cercare la madre: lo ha stabilito la Cassazione

Quando diventa maggiorenne, il figlio di una madre che è voluta rimanere anonima ha il diritto di andare a cercarla. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione riguardo un argomento che ha tenuto banco per ben quattro anni. Nel 2013, infatti, la Corte Costituzionale aveva dichiarato illegittime le norme che impediscono di interpellare la madre, per ragioni di privacy.

Se abbandonato, il figlio può cercare la mamma: lo ha stabilito la Cassazione

Da quasi quattro anni si aspettava l’intervento del legislatore. Il Presidente dell’Associazione dei magistrati per i minorenni e la famiglia Giovanni Canzio infatti già da tempo aveva chiesto un pronunciamento alle Sezioni Unite, “data la particolare rilevanza della questione“.

Con la lunga sentenza numero 1946/2017 – ventotto pagine – depositata dalla prima sezione civile il 25 Gennaio, la Corte di Cassazione è intervenuta per colmare il vuoto normativo esistente in materia nel nostro ordinamento. Ha sancito inoltre la possibilità per il giudice, su istanza del figlio, di interpellare la madre rimasta sconosciuta per domandarle se ha intenzione o meno di esporsi.

Nella sentenza della Cassazione si legge infatti che, nonostante “il legislatore non abbia ancora introdotto la disciplina procedimentale attuativa“, c’è “la possibilità per il giudice, su richiesta del figlio desideroso di conoscere le proprie origini e di accedere alla propria storia parentale, di interpellare la madre che abbia dichiarato alla nascita di non voler essere nominata, ai fini di una eventuale revoca di tale dichiarazione“.

Tuttavia la Cassazione precisa che se la dichiarazione iniziale di anonimato fatta dalla madre non è revocata, e la donna continua a voler rimaner sconosciuta, “il diritto del figlio trova un limite insuperabile“. Si potrà quindi far interpellare dal giudice la donna che lo ha partorito per sapere se vuole ancora rimanere nell’ombra oppure dopo tanto tempo ha cambiato idea e vuole farsi conoscere.

Dopo quattro anni, è intervenuta finalmente la Corte di Cassazione. Un figlio, quando maggiorenne, nato da una donna che al momento del parto non lo ha riconosciuto e ha voluto rimanere anonima, ha il diritto di conoscere le sue origini.