parto distocico

Dilatazione parto

Dilatazione parto: come avviene

Affinché si possa avere un parto vaginale è necessario che ci siano una serie di modificazioni per la formazione del canale del parto, ovvero dilatazione, centralizzazione ed appianamento del collo dell’utero e suo allineamento con il canale vaginale, il quale si distenderà al passaggio del bambino e ritornerà alle condizioni di partenza dopo di esso. Tali modificazioni tra cui la dilatazione del collo dell’utero sono determinate dalle contrazioni uterine che agiscono principalmente sulla cervice già in gravidanza, variando nell’intensità, nella durata e nella localizzazione quando ci sarà l’inizio del travaglio.

Parto naturale

Il parto naturale avviene dopo una serie di eventi che si susseguono durante le diverse fasi del travaglio e le fasi del parto. Si hanno segni che precedono i sintomi di inizio travaglio che non tutte le donne conoscono, tra cui la perdita del tappo mucoso, segno di iniziali modificazioni del collo dell’utero sotto l’azione di contrazioni uterine sporadiche che rendono il collo dell’utero più morbido, svasato e predisposto ad accogliere le successive contrazioni prodromiche e di travaglio di parto.

Tappo mucoso

Il tappo mucoso di cui si parlava prima è una raccolta gelatinosa presente all’interno del collo dell’utero in gravidanza, che fa effettivamente da tappo, contribuendo a mantenere il collo dell’utero chiuso ed impenetrabile dall’eventuale risalita di agenti patogeni attraverso il canale vaginale, il quale è ulteriormente protetto dalle fisiologiche perdite vaginali in gravidanza, conosciute come la tipica idrorrea gravidica.

Travaglio parto

Il travaglio di parto vero e proprio inizia dopo la fase prodromica, che a sua volta inizia, in genere, dopo qualche ora o qualche giorno dalla perdita del tappo mucoso. Il periodo prodromico è costituito da una serie di contrazioni uterine che si susseguono in maniera del tutto irregolare sotto diversi punti di vista, ovvero saranno irregolari nell’intensità, nella durata, e nell’intervallo tra una e l’altra. Le contrazioni uterine appena descritte non sono dolorose, e vanno pian piano a regolarizzarsi quando inizia il travaglio vero e proprio, ovvero il travaglio attivo.

dilatazione parto

Perdita tappo mucoso

Assodato che il tappo mucoso in gravidanza ha il ruolo di proteggere ulteriormente la gravidanza costituendo una barriera fisica, bisogna rassicurare ogni gestante riguardo alla perdita del tappo mucoso, la quale non deve assolutamente allarmare, conoscere questo avvenimento permette soltanto alla donna di sapere che l’utero è stato sollecitato dalle contrazioni uterine a prepararsi a travaglio e parto, che avverranno tra qualche ora o qualche giorno. Il tappo mucoso ha l’aspetto tipico di un albume d’uovo, accompagnato da qualche lieve striatura di sangue, dovuta alla rottura di qualche capillare presente a livello cervicale, in seguito alla sollecitazione dei tessuti a contrarsi ed a lavorare in funzione dell’inizio del travaglio.

Prodromica

La cosiddetta fase prodromica è confusa dalle donne con il travaglio vero e proprio, il quale arriva dopo il periodo prodromico, in cui le contrazioni uterine permettono tranquillamente lo svolgimento di ogni normale attività della donna, garantendole movimento, reattività e tutto il tempo necessario per potersi prepararsi o rilassarsi come meglio crede. Successivamente le contrazioni uterine si intensificano e si regolarizzano, ma la fase prodromica precedentemente trascorsa garantirà una preparazione più tranquilla e consapevole a travaglio e parto.

Contrazioni parto

Durante il travaglio di parto si avranno delle contrazioni preparatorie al parto stesso, finalizzate a far dilatare il collo dell’utero, che nella fase prodromica ha già subito modificazioni riguardo la centralizzazione ed il raccorciamento. Queste modificazioni sono accompagnate dalla spinta della testa del bambino, che ad ogni contrazione uterina fa un piccolo passetto verso la nascita contribuendo alla formazione del canale del parto.

Collo dell’utero

Il collo dell’utero chiuso e conservato in partenza, inizia così a modificarsi lentamente, prima sotto l’azione di contrazioni non dolorose e poi sotto l’azione di contrazioni preparatorie dolorose che si fanno sempre più regolari e che basta gestire con l’aiuto della propria ostetrica per poter vivere al meglio possibile l’esperienza del parto, accelerando i tempi ed ottimizzandoli, lavorando insieme al proprio bambino affinché nasca.