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Rosolia in gravidanza: sintomi

Rosolia in gravidanza

La rosolia è una malattia infettiva che solitamente viene contratta in età pediatrica e il contagio avviene per via aerea. Pur essendo una malattia che colpisce principalmente i bambini non è esclusa la rosolia negli adulti. Questa patologia è solitamente benigna ma quando la si contrae in gravidanza risulta essere pericolosa per la mamma ma soprattutto per il bambino che nel 90% dei casi contrae la malattia dalla mamma.

Rosolia

La rosolia in gravidanza risulta essere particolarmente pericolosa nelle prime fasi, generalmente nei primi tre mesi. Le conseguenze per il feto potrebbero essere gravissime. La sindrome da rosolia congenita potrebbe portare nel 20% dei casi all’aborto, e in caso in bambino sopravvivesse potrebbe portare conseguenze come invalidità gravi al neonato. Se l’infezione avviene da 0 a 28 giorni prima del concepimento le possibilità che il neonato contragga la malattia sono del 43%. Se contratto entro le prime 12 settimane le possibilità di contagio sono del 51% e tra la 13 e la 26 settimana scendono al 23%. Fino alla 4 settimana non c’è ancora la placenta, il contagio è raro ma se la malattia viene contratta probabilmente si andrà incontro all’aborto. Tra la 4 e la 5 settimana il contagio è più probabile e anche l’aborto in caso di contagio. Dalla 5 alla 16 settimana in caso di contagio l’embrione riporterà gravi malformazioni e dalla 17 settimana alle 26 altri problemi.

Rosolia sintomi

La rosolia è solitamente accompagnata da febbre che può arrivare fino a 39°, gonfiore ai linfonodi dietro il collo, e successivamente eruzioni cutanee sul viso che tendono a scendere. Le bolle possono essere distaccate o unite come a formare delle macchie e solitamente sono di colore rosa: molti la ritengono una malattia simile al morbillo ma le bolle della rosolia sono più rosee e meno accese. Altri sintomi della rosolia possono essere mal di testa, congiuntivite, naso otturato e gonfiore delle articolazioni.

rosolia in gravidanza

Rubeo test

Se la gravidanza è nei progetti, sarebbe meglio fare il rubeo test ovvero un prelievo sanguigno che permette di scoprire se si è immuni o meno alla malattia. Il test è offerto gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale. Il test indica il numero di anticorpi anti-rosolia presenti nel sangue. Gli anticorpi sono due: IgM, presenti quando la malattia è nella fase acuta, e IgG quando si è già avuta la malattia. Se entrambi gli anticorpi sono negativi vuol dire che la malattia non è mai stata contratta e bisognerebbe quindi pensare al vaccino. Se sono entrambe positive vuol dire che la malattia è molto recente. Se lgM sono negative e lgG sono positive vuol dire che in passano è stato contratto il virus della rosolia. L’esame è unico sia per il rubeo test IgG che IgM.

Vaccino rosolia

Quando si inizia a pensare ad una gravidanza se si ha la consapevolezza di non essere vaccinate e di non aver contratto la malattia bisognerebbe immediatamente fare il vaccino antirosolia che può salvare la vita al bambino. Fare il vaccino per la rosolia in gravidanza è sconsigliato e controindicato: bisognerebbe farlo prima di iniziare a cercare una gravidanza per avere la consapevolezza di essere immuni. Se non si è immuni, non si è vaccinate e si scopre di essere in gravidanza cosa fare? Sicuramente cercare di esporsi il meno possibile al contatto diretto con le persone, soprattutto con i bambini, sarebbe la cosa migliore.