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Respiro neonato: quando preoccuparsi

Molti genitori, soprattutto se alla prima esperienza, si preoccupano nel sentire il respiro del proprio bambino rumoroso e veloce. In realtà, la rumorosità del respiro del neonato è una condizione fisiologica dovuta alla conformazione delle fosse nasali che, al passaggio dell’aria, crea una sorta di turbolenza.
Non c’è nulla d temere, almeno non sempre.

Il bambino, soprattutto nei primi mesi di vita, non è ancora in grado di tirare fuori da solo i muchi prodotti e l’aria che nel naso passa attraverso queste secrezioni crea un rimbombo nella cassa toracica. Il respiro del neonato, inoltre, si presenta, generalmente, molto veloce. Questo perché la capacità dei polmoni del lattante di immagazzinare aria è minore rispetto a quella di un adulto ma non c’è nulla da temere se si sente questa specie di affanno.

Se la rumorosità del respiro nel neonato non si accompagna ad altri disturbi come tosse intensa e notturna, non bisogna preoccuparsi. Per aiutare il bambino a respirare meglio basta, in linea di massima, liberargli e tenergli pulito il naso. Se questo non è sufficiente e la rumorosità si accompagna ad altri disturbi come suoni sibilanti e stridenti, tosse metallica e febbre è opportuno consultare il pediatra.

Il respiro del neonato, talvolta è così lieve da essere a malapena percettibile; altre volte è molto rumoroso, o intervallato da sospetti “rantolii” che spesso fanno preoccupare i neo genitori. Ma la respirazione del bebè presenta caratteristiche diverse rispetto a quella dell’adulto e fenomeni che possono apparire strani sono invece del tutto fisiologici.

Non deve destare allarme nemmeno un respiro del neonato a tratti irregolare, altro aspetto tipico. Con il passare del tempo, a mano a mano che l’apparato respiratorio crescerà e si irrobustirà, il respiro assumerà un ritmo più lento e più costante.

Per ridurre drasticamente il rischio di SIDS, o morte in culla, ai genitori vengono raccomandate tre indicazioni:

– Far dormire il neonato in posizione supina;
– Evitare nel modo più assoluto di fumare in casa;
– Fare in modo che la temperatura dell’ambiente in cui il piccolo dorme non sia elevata: l’ideale è tra 18 e 20 gradi.Se fa caldo, e non è possibile abbassare la temperatura, si abbia almeno l’accortezza di non coprire troppo il piccolo (il semplice body può essere sufficiente).

Alcuni bambini potrebbero avere un’infezione associata a pochi e lievi sintomi iniziali, principalmente rinorrea (naso che cola) e sintomi comuni alle classiche malattie invernali, che tende a risolversi spontaneamente.
In casi più severi la bronchiolite inizia con una leggera infezione respiratoria superiore che, in 2 o 3 giorni, può svilupparsi in una crescente difficoltà a respirare che causa affanno ed una forte tosse ansimante.

Il ritmo di respirazione può aumentare di molto (tachipnea) ed il bambino potrebbe diventare irritabile o dall’aspetto ansioso. Se la malattia è abbastanza grave il viso potrebbe assumere colore bluastro richiedendo immediato intervento medico.

In questi casi si consiglia di contattare immediatamente il pediatra.