Puerperio

Puerperio

Puerperio: che cos’è e come si vive

Il termine puerperio deriva dal latino puer, bambino, e parere, generare, e corrisponde al periodo del post parto che va dal secondamento (fuoriuscita della placenta) alla ripresa dell’attività ciclica dell’ovaio; ha una durata che varia dalle 6 alle 8 settimane. Esso comprende tutto il periodo dell’esogestazione, ovvero la gravidanza esterna che compie il feto divenuto neonato, stavolta a stretto contatto con la mamma. Il suo significato è proprio quello di identificare tutto il processo di transizione dal parto al ritorno alla normale condizione pre-gestazionale.

Cosa succede dopo il parto? Dopo la nascita, il corpo comincia un’intensa fase fisica e psicologica di ritorno alla normalità; le modificazioni coinvolgono, in primis, il sistema nervoso e infatti la mamma è più stanca ed emotivamente più fragile, oltre che molto stanca. Anche il sistema cardiocircolatorio muta, soprattutto a seguito della perdita ematica del parto, che può essere stata più o meno ingente e il sistema respiratorio perché non c’è più la pancia che preme sul diaframma e ciò favorisce una respirazione più regolare. Allo stesso modo anche gli organi addominali tendono a distendersi nuovamente, perché non più oppressi dalla presenza dell’utero, e la vescica smette di essere iperattiva e progressivamente si normalizza nella minzione.

A livello locale, invece, nel post gravidanza vediamo l’utero muoversi per ritornare alle dimensioni e alla morfologia di sempre. Il muscolo uterino tende quindi a contrarsi. Quali sono i sintomi di un utero contratto? Di norma il dolore simil-mestruale indica questa contrattilità come se ancora ci fosse un travaglio in atto, e soprattutto l’organo è palpabile in corrispondenza dell’ombelico come una struttura dalla consistenza lignea e dura; inoltre in un utero ben contratto non si registrano lochiazioni esagerate, ma l’involuzione procede senza complicazioni.

Quanto durano le perdite dopo il parto? Le lochiazioni possono durare in media fino a 10-12 giorni, acquisendo però caratteristiche sempre diverse, fino alla loro scomparsa. Nelle prime ore dal parto fino a circa 4-6 giorni sono ematiche come un ciclo mestruale; da 6 a 10 giorni diventano più gialle-marroni poiché il sangue ormai è vecchio e ossidato; fino a dopo i 10 giorni quando divengono più bianche-trasparenti e poi cessano di esistere.

puerperio

Dopo 40 giorni dal parto, invece, può arrivare il capoparto. Se una donna allatta è chiaro che questo periodo può posticiparsi di mesi, ma non è detto, infatti se non si allatta con una certa regolarità è possibile incorrere in una nuova gravidanza assai precoce. Riguardo a quanto dura il ciclo dopo il parto, il tutto si diversifica da donna a donna e la durata del capoparto è variabile da diversi fattori, ma in media è di circa 4-5 giorni.

I sintomi del capoparto si identificano in perdite assai abbondanti, specie se la donna non allatta, e perché l’endometrio è assai ispessito dopo mesi di assenza dell’ovulazione. È probabile che scompaia un sintomo fastidioso delle classiche mestruazioni: il dolore. Esso regredisce perché le ovaie che sono state a riposo, riprendono la loro attività con maggiore regolarità, producendo una quantità ormonale più bilanciata del passato; il meccanismo è quello di una normale pillola che viene somministrata a donne con cicli fastidiosi per favorire una mestruazione più sopportabile e un bilanciamento ormonale ad hoc. In questo caso non sussistono differenze significative per il capoparto dopo taglio cesareo, perché la fisiologia si instaura allo stesso modo di un parto naturale.

Attenzione, in puerperio, a fenomeni sistemici come la febbre post parto. Essa infatti nella prima settimana dal parto è del tutto riconducibile alla montata lattea e non supera mai i 37°-37.5°; diverso è il discorso di temperature sopra i 38° accompagnate da nausea, dolore ed eccessivo pallore che invece possono essere sintomi di processi infettivi che vanno corretti immediatamente.

Puerpera

Qual è il significato di puerpera? Semplicemente donna che ha partorito di recente. Le puerpere, nel periodo di maternità post parto, devono attenersi a una dieta varia. Come in gravidanza, è importante mangiare di tutto e in giusta quantità, cercando di non privarsi di nessun alimento, anche se si allatta. Se si deve perdere il peso in eccesso, accumulato in gravidanza, va evitato il digiuno perché rallenta di gran lunga il metabolismo; piuttosto concedersi svariate porzioni di frutta e verdura, e bere molta acqua, che rappresenta la componente principale del latte materno.