pesto in gravidanza

Quali rischi si corrono mangiando il pesto in gravidanza?

Pesto in gravidanza

Il buonissimo pesto alla genovese è un ottimo e veloce condimento per la pasta e non solo: è ideale anche per condire secondi e per le bruschette.

Ma rientra fra i cibi consigliati durante la gestazione o non si può mangiare pesto in gravidanza?

Scopriamolo insieme.

Sì o no al pesto in gravidanza?

Il pesto è un condimento molto amato dagli italiani, fatto con basilico, pinoli, aglio, sale, olio e parmigiano.

In 100 grammi di pesto, i valori nutrizionali sono:

  • 47,50 grammi di grassi;
  • 6,70 grammi di proteine;
  • 8,70 grammi di carboidrati.

A chi chiede: “Ma il pesto fa ingrassare?” rispondiamo che le calorie del pesto sono 491 per 100 grammi, ai quali vanno aggiunte le calorie della pasta.

Per capire perché il pesto fa male o potrebbe far male in gravidanza, basti pensare al rapporto fra uno dei suoi ingredienti principali, il basilico, e la gravidanza.

Infatti, il basilico cresce nella terra e, se non lavato bene, potrebbe essere contaminato da Toxoplasma Gondii, il batterio portatore di Toxoplasmosi.

Se, però, proprio non si vuole rinunciare al pesto alla genovese in gravidanza è meglio farlo in casa: facendolo da sole avremo, infatti, la sicurezza di aver lavato e disinfettato con cura le foglie di basilico.

Evitando il pesto comprato, in gravidanza, non ci sarà il rischio di contrarre la toxoplasmosi.

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I benefici del pesto in gravidanza

Quindi, preferendo il pesto fatto in casa al pesto pronto, in gravidanza, potete tranquillamente inserirlo nella vostra dieta.

Tra l’altro, grazie ai suoi ingredienti, i benefici del pesto sono:

  • l’aglio in gravidanza:
    • rinforza il sistema immunitario;
    • è un vermifugo naturale;
    • ha proprietà antibiotiche;
    • fornisce vitamina B6;
    • aiuta a combattere il diabete;
    • aiuta a prevenire il rischio di cancro;
    • aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari;
  • il basilico in gravidanza:
    • aiuta a mantenere in salute lo stomaco;
    • fornisce vitamine A e K, beta-carotene e ferro;
  • i pinoli in gravidanza:
    • sono ricchi di proteine e aiutano a mantenere il senso di sazietà;
    • sono una fonte di acidi grassi essenziali;
  • rinforza ossa e articolazioni.

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Toxoplasmosi in gravidanza

La toxoplasmosi è una malattia parassitaria molto pericolosa in gravidanza, mentre se viene contratta durante un periodo qualsiasi della vita non è nociva, anzi, spesso neppure si rende conto di averla avuta.

La toxoplasmosi in gravidanza può causare:

  • aborto spontaneo;
  • parto prematuro;
  • gravi danni al bambini alla nascita, come febbre, ittero, anemia, epatosplenomegalia, corioretinite, problemi neurologici, spasticità, idrocefalo, encefalite e calcificazioni endocraniche, ritardo mentale, spasticità e problemi alla vista.

La donna contrae la toxoplasmosi, che può essere pericolosa per il bambino, mangiando alcuni alimenti in gravidanza.

Per scongiurare il pericolo della toxoplasmosi gli alimenti da evitare in gravidanza sono:

  • verdura cruda: così come la frutta, va lavata molto bene e disinfettata. È meglio non mangiare verdura cruda, come l’insalata, perché potrebbe essere contaminata;
  • e carne non cotta bene o cruda, salumi e affettati crudi.

Il toxo-test si fa all’inizio di gravidanza, quindi generalmente nel primo trimestre. Se il risultato del test è negativo allora vuol dire che non abbiamo mai preso la malattia e non siamo immuni: potremmo perciò prenderla durante i 9 mesi. In questo caso il test non va fatto solamente nei primi mesi di gravidanza, ma va ripetuto ogni mese. Al contrario se il risultato è positivo potrebbe voler dire che la malattia è attualmente in corso o che abbiamo contratto la malattia in passato e siamo quindi immuni.

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