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Il bambino non vuole fare il pisolino? Le cause

Il riposino pomeridiano è molto importante per l’equilibrio di ogni bambino piccolo, serve per rigenerare le energie ma anche a favorire l’apprendimento. Molto spesso però i bambini non ne vogliono proprio sapere di andare a nanna perché preferiscono fare altro. Cerchiamo di capire le possibili cause di questo comportamento.

A partire dai tre e quattro mesi la giornata di un bambino assume giorno dopo giorno ritmi sempre più regolari. Il sonno diurno dovrebbe suddividersi in due o tre pisolini: uno la mattina, uno nel pomeriggio (quello più lungo) e talvolta la sera. Il riposino pomeridiano a differenza degli altri rimane inalterato fino all’età di tre anni.

Alcuni bambini rifiutano il sonnellino perché temono di perdersi qualcosa; è utile spiegare al bambino che necessita di una pausa per ricaricarsi e poter fare ancora più cose dopo la nanna. Un altro consiglio è di farlo riposare sempre nello stesso posto non usare ad esempio il lettino per la notte e il passeggino per il giorno. Il bambino capirà che quando viene messo nel lettino è l’ora della nanna.

Se il bimbo non ha voglia di dormire è importante che si instauri comunque un momento di calma, di pausa: anche se non dorme, il piccino deve starsene nel suo lettino o in un posto comodo, a giocare o ad osservare ciò che lo circonda. La mamma può approfittare di questo momento di tranquillità per riposarsi un po’.

È importante capire quando il piccolo non ha più bisogno del pisolino e in tal caso non si deve costringere il bambino ad andare a dormire per forza.

Se il piccolo si mette a piangere appena si esce dalla stanza, si può aspettare senza intervenire per un paio di minuti. Spesso, infatti, il momento che precede il riposo è caratterizzato da un aumento di eccitabilità, dovuto ad un assestamento degli ormoni che regolano il sonno. Scaricata la tensione, tutto si risolve.

Se un bambino si sveglia di notte o durante il pisolino e cerca la mamma potrebbe soffrire di ansia da separazione: cioè la paura di essere abbandonato dalla mamma. Di solito questo timore compare attorno all’ottavo mese. Il consiglio è di rimetterlo a nanna cercando di consolarlo, parlandogli a bassa voce e facendogli qualche massaggino alla schiena. Meglio non prenderlo in braccio, altrimenti sarà poi più difficile che si riaddormenti da solo. Una lucina notturna può aiutare se il piccolo ha paura del buio, anche se su questo punto ci sono pareri discordi.

Alcuni problemi di salute possono tenere i bambini svegli: il naso chiuso, il prurito dovuto alla dermatite, la tosse, le coliche, il mal d’orecchi, la dentizione. In questi casi bisogna contattare il pediatra.

Non mostrarsi irritati se il bambino non vuole dormire. Il nervosismo dei genitori aumenta anche la tensione del piccolo. Bisogna cercare di affrontare la situazione con calma senza instaurare una sorta di braccio di ferro con il bambino perché si rivelerebbe controproducente per voi e per lui.