la pillola anticoncezionale invecchia le ovaie

Fertilità: la pillola anticoncezionale invecchia le ovaie

La pillola estroprogestinica, farmaco comunemente usato anche come anticoncezionale è sempre sotto i riflettori. Questa volta gli studi condotti hanno dimostrato che causerebbe una sorta di invecchiamento delle ovaie delle donne che ne fanno uso, invecchiamento che potrebbe comprometterne la fertilità.

Uno studio danese svolto all’Università di Copenaghen, e presentato al congresso della Società Europea di riproduzione umana e embriologia, ha dimostrato che l’uso della pillola anticoncezionale agisce diminuendo il volume delle ovaie e la riserva follicolare della donna. Nello specifico, su 833 donne di età compresa tra i 19 e i 46 anni che hanno fatto uso della pillola per 3 anni è stato dosato il livello ematico di ormone anti-Mulleriano. Questo ormone viene prodotto dai follicoli antrali ed ci dà indicazioni sul patrimonio follicolare della donna. Maggiore è il numero di follicoli che la donna ha a disposizione maggiore è la sua capacità di concepire.

L’ormone anti-Mulleriano diminuisce quando diminuiscono i follicoli prodotti, cioè con l’età e quando si va incontro alla menopausa. Nelle donne che fanno uso abituale di pillola contraccettiva si registra all’ecografia una diminuzione del volume delle ovaie di circa il 50% e dei follicoli antrali e di conseguenza una diminuzione dell’ormone anti-mulleriano che viene prodotto da questi follicoli.

pillola anticoncezionale

Questo dato potrebbe risultare abbastanza ovvio come spiega il Ginecolo Andrea Borghini, presidente della Sifes (Società Italiana di fertilità e sterilità) se si considera che la pillola mette a riposo le ovaie che quindi non essendo stimolate producono meno follicoli antrali. Tuttavia, assicura il Ginecologo Borghini, anni di numerosi studi condotti sull’assunzione della pillola hanno dimostrato che non determina una menopausa precoce. Quindi questi cali durante l’assunzione sono normali. Resterebbe da capire cosa succede quando l’assunzione viene interrotta, cioè se i valori si ripristinano sulla normalità o se restano più bassi. Bisognerebbe dosare nuovamente l’ormone anti-mulleriano e fare la conta dei follicoli dopo tre mesi dalla sua sospensione.

Il Prof. Petersen che ha condotto lo studio ha precisato che le conclusioni non sono volte a dissuadere dall’utilizzo della pillola (laddove sia veramente necessario) perchè probabilmente l’effetto è reversibile e non ci sono modificazioni permanenti delle ovaie.

Ma le donne devono comunque prendere coscienza di quello che accade alle loro ovaie durante l’assunzione della pillola che troppe volte viene prescritta in modo superficiale.