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Come capire la posizione del feto toccando la pancia

A partire dal II trimestre di gravidanza ogni futura mamma si crea un’immagine mentale del suo bimbo, e la fantasia spesso la porta a pensare a cosa faccia durante il giorno il piccolo dentro la pancia e soprattutto come trovi la sua comodità all’interno dell’utero materno. Alla progressiva crescita dell’utero consegue anche una crescita del feto e ciò gli impedisce di muoversi liberamente fino al termine di gravidanza, quando l’ambiente è divenuto molto stretto. Per le ostetriche è a dir poco semplice capire con qualche tocco la posizione del feto, ma conoscendo qualche piccolo segno può essere facile e divertente anche per la donna.

La semeiotica ostetrica usa le manovre di Leopold per capire la posizione e la presentazione del feto in gravidanza ed è anche abbastanza semplice eliminare il nozionismo da questa procedura e guidare la mamma a conoscere l’atteggiamento del nascituro. Intanto è fondamentale rassicurare la donna che la pancia può essere toccata, e non è insolito che molte abbiano paura che farlo possa in qualche modo recare danni al bambino. Una volta presa coscienza di ciò la donna tocca liberamente la pancia e fantastica su quale sia un braccio, una gamba o il sederino.

La prima cosa che si può capire è la presentazione, che per definizione è la più grossa parte fetale che si confronta col bacino materno, e quindi conosciamo se è cefalico (testa) o podalico (gambe, piedi e/o sederino). Esiste un modo più esemplificativo di altri: toccare il fondo (la parte più alta dell’utero) e la zona laterale a esso per sentire se si percepisce una superficie più o meno compatta; di norma la testa ha una conformazione più netta rispetto al podice che ha una morfologia più irregolare.

Una volta appurato che il piccolo è a testa in giù, ci si può dilettare a toccare i lati dalla pancia dove la superficie più dura e vasta può essere il sederino, mentre le piccole parti più sporgenti possono essere i gomiti o le ginocchia; quest’ultimi, se toccati, scatenano immediatamente la reazione del feto che produce dei piccoli colpetti e si sposta.

Molte mamme utilizzano la pressione in basso per capire la posizione, ritenendo che la testa sia più pesante e pressante, ma non è del tutto così perché anche se il feto è seduto aumenta la pesantezza al basso ventre. I calci, invece, sono un metodo ottimale perché se la testa è in basso, è chiaro che questi saranno confinati ai quadranti superiori dell’addome, o da un lato o dall’altro, rispetto all’atteggiamento più a sinistra o più a destra del piccolo. Infine, ponendo le mani ai lati della pancia, creando un movimento sincrono da entrambi i lati verso il centro, è possibile percepire dove il feto ha il dorso, che ha una superficie molto liscia e dalla cui individuazione precisa, è possibile capire come si collocano gli arti o il resto del corpo.

Il tutto è possibile a partire dalla 26-27 ws di gestazione quando la pancia ha raggiunto una discreta grandezza e l’utero occupa buona parte dell’addome materno. Più proseguiamo con la gravidanza e più diventa comprensibile la posizione perché il nascituro è grande e difficilmente ha abbastanza spazio per muoversi, essendosi ridotto anche il liquido amniotico.


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È fondamentale ricordare anche che oltre a capire la posizione, stimolare le parti fetali può essere utile per percepire i MAF (movimenti attivi fetali) che sono un eccezionale simbolo di benessere del piccolo.