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Ai neonati piacciono le coccole?

I neonati, questi piccoli esserini dormiglioni e affamati, eppure fin dalla nascita riescono, tramite i loro sensi, a riconoscere mamma e papà e a godere della loro presenza e del loro affetto. I neonati non hanno solo esigenze di tipo fisiologico, ma diverse ricerche empiriche dimostrano che sono condizionati dal contatto con i genitori, le persone che si prendono maggiormente cura di loro. Secondo uno studio tedesco pubblicato sulla rivista Psychological Science i neonati provano piacere a ricevere le coccole dalla loro mamma.

I ricercatori coordinati dalla dott.ssa M. Fairhurst del the Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences di Leipzig, hanno esaminato l’effetto di stimoli tattili di vario tipo sulla pelle di neonati. I piccoli sono risultati sensibili a stimoli gentili, simulanti, tramite un pennello, il tocco di una carezza, mentre venivano tenuti in braccio dai loro genitori.

La reazione corporea dei bimbi è stata il rallentamento del ritmo cardiaco e la loro sensibilità a questo tipo di stimoli si è dimostrata corrispondente a quella dei genitori. Gli scienziati hanno potuto verificare quindi, ancora una volta, che la capacità di percepire ed essere sensibile al tocco è attiva sin dai primi mesi di vita.

I neonati sono molto sensibili alle carezze e ai tocchi gentili perché i recettori del tatto sono i primi ad attivarsi dopo il concepimento e già nei primi mesi di gravidanza trasmettono al feto le sensazioni di sfioramento e carezze attraverso il liquido amniotico. Durante la loro vita intrauterina, quando la mamma si muove il liquido amniotico fluttua, esercitando una leggera pressione, un massaggio su tutta la superficie corporea dei bambini. Tale massaggio non solo li culla e li addormenta, ma stimola continuamente la ricettività tattile delle loro cellule cutanee. Questa sensibilità al tatto è molto attiva anche alla nascita.

Quando il piccolo viene al mondo ha già tutti i sensi sviluppati, a parte la vista che deve ancora affinarsi, ma non sa ancora come usarli per comunicare. Attraverso il tatto, invece, la mamma può comunicare con il proprio piccolo, come faceva quando era ancora nel suo grembo. Secondo gli studiosi tedeschi per il neonato le carezze, gli sfioramenti, i baci e il fatto di essere tenuto in braccio sono rassicuranti in quanto gli ricordano il grembo materno.

L’importanza del contatto pelle a pelle, del tatto ancor più del contatto visivo o vocale, come forma di comunicazione, è da sempre sostenuta all’interno dei reparti di neonatologia, dove i medici incoraggiano il contatto corporeo con i genitori perché di grande giovamento per i neonati prematuri.

Mentre il piccolo viene accarezzato il suo sistema nervoso secerne endorfine, gli ormoni del piacere che favoriscono il rilassamento ed il sonno.

Le coccole permettono al neonato di crescere più sano perché riposando bene produce una maggior quantità di cellule di difesa immunitaria, il suo sviluppo cognitivo è completo e precoce e le coliche gassose sono minori o assenti.


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Per i neonati le coccole e le carezze sono la prima modalità di dialogano con la mamma che spesso associa a questi gesti anche lo stimolo uditivo, pronunciando parole dolci con la sua voce rassicurate. Alcuni studi dimostrano che il bambino sia in grado di riconoscere la mamma fin dalla nascita anche grazie alla voce e all’odore materno.

Attraverso il piacere delle sensazioni tattili associate a sorrisi e parole affettuose, nostro figlio potrà compiere un percorso di maturazione affettiva più completo e profondo. Ma anche noi genitori e noi mamme in particolare, instaurando fin da subito un legame basato sulle coccole e sulla tenerezza, ci sentiremo gratificate e premiate per tutti i sacrifici che abbiamo fatto per il nostro piccolo durante la gravidanza.