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Fiocco nascita: per quanto tempo va tenuto appeso?

Una delle preoccupazioni più piacevoli verso la fine di una gravidanza è l’acquisto o la preparazione del fiocco nascita. Tutte noi sappiamo a cosa serve, ma sapete anche dove il fiocco va esposto e per quanto tempo? Da cosa nasce la tradizione del fiocco e perché questa usanza è così diffusa in tutta Italia?

Il fiocco nascita è usato per comunicare a tutti la nascita di un bambino, esprimendo contemporaneamente l’immensa gioia dei genitori e dei parenti più intimi, come i nonni, in questo giorno speciale.

Il fiocco viene solitamente esposto sul portone della casa del neonato, ma ormai è diventata una consuetudine appenderlo sulla porta della stanza dell’ospedale o sulla testata del letto della mamma, e, molto spesso, il fiocco viene esposto sul portone della casa dei nonni.

L’affissione del fiocco è una tradizione molto sentita in Italia, un modo nel quale i parenti più intimi possono manifestare al mondo la gioia che hanno ricevuto attraverso il nuovo nato. Non ci sono regole precise riguardo le modalità di utilizzo del fiocco. Ci sono genitori che ne acquistano ed appendono anche 3 o 4 in tutti i luoghi significativi per il piccolo, altri usano un solo fiocco nascita sulla porta di casa.

Il tempo di permanenza dell’esposizione del fiocco va dal giorno stesso della nascita fino ad un periodo di tempo variabile tra le 3 settimane ed i 3 mesi. Il tempo minimo è rappresentato da un paio di settimane, proprio per dare a tutti la possibilità di vederlo e, nel caso in cui vogliano, partecipare alla loro gioia, complimentandosi con i genitori ed i parenti intimi. Il tempo massimo è di 3 mesi, anche se alcuni genitori lasciano appeso il fiocco fino al giorno del battesimo del piccolo, considerandolo di buon auspicio e dandogli un significato di protezione.

Sembra che la tradizione del fiocco nascita arrivi dai paesi orientali, dove, nei secoli passati era considerato una sorta di amuleto per proteggere i bambini, soprattutto i bimbi maschi che erano considerati i più importanti e quindi degni di ricevere protezione. Il significato del fiocco era quindi piuttosto mistico e spirituale. Proprio per questo motivo anche il colore scelto era determinante. Inizialmente era, infatti, il blu, che ricordava il colore del cielo e tramite esso attirava le forze del bene e le divinità che proteggevano il genere umano. In seguito i colori usati divennero il celeste per i bambini e il rosa per le bambine.

Ma non solo il colore aveva un richiamo ideale, anche la forma. Il fiocco, infatti, anticamente era un simbolo importante, l’unione tramite l’intreccio di due parti distinte che poi si uniscono. Il fiocco raffigura la metafora del legame e dell’unione profonda tra due esseri che creano una nuova entità.

Anche in diverse altre culture il fiocco e il nodo sono stati particolarmente idealizzati, nell’antico Egitto, ad esempio, un peculiare nodo rappresentava la dea Iside, ed è ricordato come emblema di eternità e amore divino. Anche il nodo di Salomone, presente in diverse opere di arte rupestre sembra rappresentante il nesso tra l‘umanità e la sacralità. La rappresentazione del fiocco e del nodo in religioni e regioni differenti porta gli storici a pensare che il fiocco possa essere un simbolo innato dell’uomo.

fiocco nascita

Tornando ai fiocchi nascita moderni, dobbiamo dire che, mentre in passato venivano utilizzati dei semplici fiocchi rosa o azzurri, simili alle coccarde per i pacchi regalo, oggi esistono di moltissime tipologie, forme (dalla stella, alla cicogna, dalla carrozzina all’arcobaleno, ecc) e colori diversi e spesso riportano il nome del bambino e la data di nascita.

Al di là della tipologia o della forma, il fiocco nascita è anzitutto segno di serenità e buon umore, un simbolo per esprimere la gioia e la felicità che accompagnano l’arrivo di una nuova vita.