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Gravidanza: il carattere del bambino si forma nella pancia della mamma

È risaputo il fatto che nel corso della gravidanza il bambino percepisce, in seguito al completamento della formazione degli organi di senso che si verifica a partire già dalla decima settimana gestazionale, tutto ciò che gli sta intorno. È in grado di distinguere i suoni, i rumori, le variazioni del tono di voce e dell’umore della mamma, e riconosce come familiare la voce di chi più spesso le sta vicino, l’odore che assume il liquido amniotico in base agli alimenti che fanno parte della dieta della sua mamma, ha anche la percezione tattile di se (propriocezione) e di ciò che lo circonda, utilizza così tutto il suo corpo per ricevere segnali dall’esterno e per comunicare, mediante i suoi movimenti fetali, la reazione che ha nei confronti degli stimoli esterni.

Questi movimenti fetali possono essere percepiti a partire dalla ventesima settimana gestazionale, sotto forma di piccoli calcetti o capriole e si concentrano in particolari momenti della giornata, inoltre non tutti i bambini manifestano lo stesso tipo di attività all’interno dell’utero, perciò spesso ci si chiede: sarà questo il suo carattere dopo la nascita?

Partiamo dal presupposto che il carattere di un individuo è dato dalla sua esperienza e dal puro e semplice temperamento che insieme danno vita a delle caratteristiche uniche ed individuali. Il bambino durante la gravidanza agisce d’impulso a tutti gli stimoli esterni, senza ulteriori passaggi razionali, i quali si formeranno dopo il parto. Inoltre, sarà l’ambiente in cui crescerà una volta nato che insieme all’eredità genetica giocherà un ruolo fondamentale nella formazione del suo modo di essere.


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All’interno dell’utero il bambino è guidato dal temperamento nei suoi movimenti, e non solo, anche nella nascita: sono due gl’istinti che fondamentalmente si attivano, ovvero l’istinto di sopravvivenza e l’istinto della nascita, che gli permettono di conoscere tutto ciò che è necessario fare per nascere e sopravvivere nel mondo esterno. Non è poi da sottovalutare il fatto che ogni bambino è in grado di influenzare il comportamento materno e di farsi influenzare dallo stesso, grazie allo scambio di ormoni che avviene tramite la placenta e il liquido amniotico, il quale continuamente mette in comunicazione mamma e bambino.

Tale comunicazione inevitabilmente condiziona la stato psicofisico del bambino stesso, ecco perché è importante per entrambi i genitori relazionarsi con lui, imparando a conoscerlo già durante la gravidanza, instaurando da subito una sana relazione.