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Bambini: il ciuccio è migliore del pollice

Il ciuccio, nei primi anni di età, ricopre il ruolo di migliore amico per i bambini. Molti di loro lo considerano quasi un’oggetto magico, non capiscono la sua funzione, ma quando la mamma glielo porge, immediatamente si tranquillizzano e si rilassano. Il dibattito se il ciuccio sia uno strumento realmente efficace o meno è sempre stato aperto, e nonostante alcuni preferiscano non utilizzarlo, è importante sottolineare come è stato scientificamente provato che non provoca danni né ai denti, né alle arcate dentarie, purché sia utilizzato in maniera sporadica e non prolungata.

Il pediatra Gianfranco Trapani, afferma che “succhiare è un atto spontaneo, procura piacevoli sensazioni, sia che si tratti del seno, del ciuccio o del dito. È un antidoto alla paura e al senso di solitudine, un mezzo consolatorio”; per cui, “concedere al bambino di tanto in tanto l’uso del ciuccio non è dannoso: l’importante è non abusarne, per non renderne poi troppo difficile l’abbandono”, come riportato su Il Sole 24 Ore.

Il dottore continua affermando che non vi è un’età giusta per smettere di utilizzare il ciuccio; il bambino, autonomamente, deciderà quando è arrivato il momento in cui non sarà più necessario; nel caso in cui il bimbo cresca e non ne voglia proprio sapere di abbandonare questo strumento, è importante non far sparire in modo drastico il ciuccio agli occhi del figlio, ma smettere di usarlo in maniera graduale.


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La perdita di un oggetto cosi prezioso, per il piccolo, sarebbe solo un trauma“, spiega il dottor Trapani, che sottolinea anche come il ciuccio sia uno strumento più efficace rispetto al pollice, che molti bambini sono soliti mettere in bocca, soprattutto durante la notte.