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L’apprendimento linguistico dei bambini dipende dai padri

Attenzione a quello che dite e a come lo dite papà, il contenuto delle vostre parole è fondamentale per lo sviluppo del linguaggio di vostro figlio! Nonostante il tempo che le madri trascorrono con i figli sia, in media, superiore di quello dei padri e, sebbene le mamme tendano a parlare più dei padri, sia durante il gioco che durante tutte le attività della giornata, il ruolo paterno avrebbe un’incidenza maggiore nell’apprendimento linguistico dei bambini.

Questi sarebbero i risultati di una ricerca condotta all’Università della North Carolina. Lo studio, diretto dalla ricercatrice Lynne Vernon-Feagans, è stato basato su un campione di 92 famiglie, all’interno delle quali sono state monitorate quantità e qualità delle frasi dette dai genitori ai propri figli di età compresa tra i due e i tre anni.

I dati finali hanno rilevato che i bambini con padri che facevano uso di un vocabolario più variegato imparavano la lingua notevolmente meglio, nonostante i papà parlassero loro meno delle mamme. La ricerca ha dimostrato, quindi, che a favorire l’apprendimento linguistico non sarebbe determinante la quantità di parole pronunciate, quanto invece il contenuto delle frasi che i bambini sentono dai genitori maschi.

Tutto ciò non avverrebbe con le madri, tradizionalmente considerate fondamentali nell’apprendimento delle abilità linguistiche dei bambini.


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Fin ora, la maggior parte degli studiosi del linguaggio, avevano attribuito l’apprendimento linguistico dei bambini in gran parte alla madre e alle strategie che ella mette in atto per comunicare con il proprio bambino. Numerose ricerche degli anni’70 avevano analizzato il modo in cui le madri parlano ai loro piccoli di un’età compresa fra i 18 e i 36 mesi. Il motherese o baby-talk, cioè il linguaggio prodotto e utilizzato in questa particolare fase è molto diverso da quello che le mamme utilizzano in una conversazione fra adulti.

Il motherese è una versione semplificata della lingua, caratterizzata da frasi brevi, numerose ripetizioni e da un tono esageratamente alto; la produzione del linguaggio è più lenta e fluente, le parole vengono ripetute e pronunciate più chiaramente e le pause nel discorso sono più lunghe.

Sempre secondo tali studi, il linguaggio utilizzato con il bambino dal padre sarebbe equiparabile per numero di parole, di enunciati e di turni all’interno della conversazione, ma si differenzierebbe per una maggiore varietà di vocabolario rispetto alle madri e per il più scarso ricorso alle domande che richiedono una semplice risposta (ad esempio “si” o “no”), un utilizzo più frequente di domande chiuse (ad esempio “cos’è questo?”) e di richieste di chiarimenti.

Nonostante tutto l’impegno di noi mamme per stimolare il nostro piccolo nell’imparare e pronunciare parole nuove, la dottoressa Lynne Vernon-Feaganspare non ha dubbi riguardo l’importanza dei padri nella comprensione della comunicazione precoce dei bambini e nello sviluppo del loro linguaggio.

Del resto diversi studi già sostengono l’importanza del contatto tra la pelle del papà e quella di suo figlio, mentre altri affermano che la figura genitoriale maschile sia fondamentale nella crescita e nello sviluppo dell’autonomia del bambino, lo studio dell’Università del North Carolina è l’ennesima dimostrazione dell’influenza paterna nella vita di nostro figlio!