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La mia personale esperienza positiva con il taglio cesareo

Quando ero incinta ho ambito ad un parto naturale privo di problemi, mi sono preparata a ciò documentandomi su libri riguardanti l’argomento, seguendo all’inizio del terzo trimestre corsi appositi ecc. In realtà per ogni gestante l’ipotesi di partorire chirurgicamente è l’ultima soluzione e questo perché siamo convinte che il nostro corpo sia predisposto a far nascere il proprio bimbo senza aiuti chirurgici, e ricorrere ad un taglio cesareo implica il più delle volte la presenza di alcune problematiche per madre e figlio .

Il parto naturale indubbiamente ha dei benefici rispetto al taglio cesareo, ma quando una futura mamma è costretta a programmare la nascita o a ricorrere ad un parto chirurgico d’urgenza, non deve esser preoccupata. Si tende infatti a spaventare la donna, quasi come se la si volesse mettere in guardia riguardo questa tipologia di intervento fine alla nascita del proprio bebè.

Personalmente la mia esperienza con il taglio cesareo è stata positiva, ho appreso la necessità di affrontare questo intervento circa 35 giorni prima della fine dei 9 mesi, e precedentemente avevo seguito un corso di preparazione alla nascita convinta di partorire naturalmente, invece arrivata quasi alla fine mi sono ritrovata a programmare la data per la nascita di mio figlio. Non ero spaventata ma non nascondo che l’idea di subire un’anestesia e di farmi “aprire la pancia” non è che siano state delle più allettanti.

Spesso si sente di cesarei d’urgenza andati male per madre e figlio, o allo stesso tempo si apprende che questa modalità di parto è stata l’unica fonte di salvezza di vita per entrambi e questi racconti tendono a spaventare le gestanti. Inoltre non si deve negare che nella maggior parte dei casi chi affronta una nascita naturale è subito in piedi, mentre chi fa il cesareo trascorre il primo giorno a letto per acquisire dopo una giusta riabilitazione.

La mia degenza dopo l’intervento fine alla nascita di mio figlio è andata bene, sarà stata la grande voglia di abbracciare il mio bimbo, ma mi sono alzata appena i dottori me lo hanno ordinato. Inoltre sono stata fortunata perché la montata lattea mi è venuta subito, potendo così attaccare repentinamente il piccino, pur sapendo che spesso per chi affronta un parto chirurgico non è sempre così.

La mia riabilitazione dopo i canonici 4 giorni in ospedale è stata abbastanza tranquilla, inizialmente i punti mi hanno un pochino tirato l’addome e la prima settimana non ho potuto dormire sul lato, ma a parte ciò devo ammettere che se si ha un buon medico capace di rassicurare la paziente e soprattutto di fare bene il suo mestiere, non bisogna temere questa modalità di parto chirurgico.