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I giochi per imparare a parlare correttamente

Ogni bimbo è un universo a sè. Ha tempi e modalità proprie nell’affrontare le differenti fasi dello sviluppo. C’è chi parla prestissimo e chi invece comincia a farlo intorno ai tre anni. Chi pronuncia correttamente tutte le parole e chi le storpia con esiti buffi e divertenti. Non si possono fare confronti, le classifiche in questi casi sono bandite perchè ognuno ha un percorso indipendente che non coinvolge l’intelligenza o la volontà. Insomma, bisogna sempre rispettare i tempi dei più piccoli. Si può aiutarli nell’apprendimento del linguaggio utilizzando il gioco, modalità sicuramente a loro più congeniale.

Un modo divertente per insegnare ai bimbi l’uso e il suono delle parole è quello di renderli protagonisti di un piccolo spettacolo familiare, insegnando loro una canzoncina o una poesia. In questo modo, per prepararsi alla loro prova di attori, dovranno ripetere più volte il “copione” e imparare così meglio significati e fonetica.

Può essere utile e per loro divertente parlare guardandosi allo specchio. In questo modo potranno rendersi conto di ciò che succede quando comunicano, quali sono i movimenti che convolgono la bocca, la lingua e i denti, la faccia.


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Molto utile il libro della logopedista Claudia Azzaro “Parlare…giocando. Consigli ai genitori per aiutare i bambini a parlare bene”, un vademecum pensato per mamma e papà con dritte, suggerimenti e trucchi per stimolare il bambino ad esprimersi correttamente come l’uso di pupazzi parlanti o la tecnica delle domande doppie (“vuoi il gelato o le patatine?”).

Insomma, divertendosi insieme e utilizzando un approccio corretto, senza costrizioni e senza far notare gli errori di pronuncia, si possono ottenere grandi risultati. Se però i genitori hanno dei dubbi seri, allora per fugarli è opportuno rivolgersi a un logopedista.