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Post allattamento, quale latte dare al bambino

Fermo restando che il latte materno rimane il nutrimento migliore e più completo in assoluto per un bambino, tanto che sono in molti a sostenere l’allattamento al seno anche fino ai due anni di età, arriva un momento in cui bisogna smettere e pensare a quale altro tipo di latte dare al nostro bambino. Vediamo cosa ne pensano al riguardo pediatri ed esperti del settore.

Considerando il caso di una donna che finisce per sempre di allattare naturalmente quando il suo bambino sia stato già svezzato, ci sono pediatri che consigliano di usare per il dopo un latte di crescita e non il comune latte vaccino che troviamo nel frigorifero di milioni di case.

Il latte vaccino contiene più proteine di quello materno ed è assolutamente vietato prima che il bambino abbia compiuto un anno di vita. Tuttavia anche dopo i 24 mesi c’è chi si raccomanda di usarlo comunque con prudenza perché ha un basso contenuto di ferro, elemento indispensabile per lo sviluppo cerebrale e psicofisico del bimbo.

Al contrario, il latte di crescita è meno grasso rispetto a quello di mucca, contiene meno proteine ma in compenso ha ferro e zinco. Con questo tipo di latte si evita un accumulo eccessivo di grassi nel bambino, e, dunque, si previene un’eventuale obesità.

C’è invece chi ritiene che il latte di crescita sia superfluo, soprattutto nel caso di un bambino che sia stato già svezzato. Bene, dunque, una dieta equilibrata e l’introduzione del latte vaccino purché scremato.

In questo senso qualche anno fa, precisamente nel 2013, l’Efsa, ovvero l’Autorità europea per la sicurezza alimentare che stabilisce quali alimenti siano o meno utili, ha dichiarato che non sarebbe necessario usare il latte di crescita dopo il primo anno di età del bambino.

Nel caso, invece, di allattamento al seno che finisca presto, per esempio quando il neonato ha sei mesi di vita, in questo caso da usare è il latte di proseguimento.