foto_mamma e neonato

La voce della mamma influenza lo sviluppo del bambino

La voce materna ha il potere di rassicurare il bambino e di creare un legame che si rafforzerà nel tempo. Ma c’è di più: la voce della mamma sarebbe in grado di stimolare l’attività del cervello del neonato. Questa importante scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori giapponesi che ha condotto uno studio su 20 neonati, analizzando l’effetto della voce materna sui bambini.

Alle mamme che hanno partecipato alla ricerca è stato chiesto di leggere uno stesso brano della storia di Cappuccetto Rosso ma con due intonazioni diverse: una rivolta ad un ascoltatore esterno, una indirizzata al proprio bambino. Le registrazioni delle due letture sono poi state fatte ascoltare ai bambini e, durante l’ascolto, è stato misurato il flusso cerebrale nell’area frontale.

Le conclusioni dell’indagine hanno mostrato che, l’ascolto della voce indirizzata al bambino, faceva aumentare il flusso vascolare nel cervello nella regione orbitofrontale, la cui maturazione sembra dipendere da esperienze socioaffettive dei neonati, molto di più della voce indirizzata agli adulti.

Sembra evidente quindi che il linguaggio materno abbia un ruolo importante nell’attivare il cervello dei neonati che è capace di riconoscere la voce materna già dalla più tenera età.

Il legame madre bambino è speciale fin dai primissimi istanti dal concepimento. Che già il feto sia in grado di distinguere la voce materna rispetto alle altre voci è una notizia interessante della quale la maggior parte di noi mamme è già a conoscenza, per esperienza personale o per averlo letto come risultato di diverse ricerche.

Abbiamo, inoltre, già parlato dell’importanza dell’attaccamento materno nello sviluppo della personalità del bambino. Ma che l’intonazione della voce materna avesse effetto sullo sviluppo della zona orbitofrontale destra del cervello è davvero una notizia sorprendente.

Lo studio giapponese sembra confermare quanto sappiamo della memoria uditiva fetale e della competenza della percezione uditiva neonatale che iniziano a otto settimane e si perfezionano gradualmente fino all’ottavo mese. Tra la 26^ e la 28^ settimana il feto è in grado di percepire i suoni che gli giungono dalla madre e, attraverso il corpo materno, dal mondo esterno.

Il feto non comprende le parole, nel senso di afferrarne il senso, ma coglie la carica affettiva e identifica una intonazione e un ritmo particolari, che, dopo la nascita, userà come punti di riferimento e lo aiuteranno a tranquillizzarsi.

Già da poche ore dopo la sua nascita, la nostra voce ha il potere di influenzare l’attività neuronale della corteccia destra del cervello del nostro bambino, cioè la regione preposta all’espressione e alla regolazione dell’informazione emotiva, quindi, mamme abbiamo un motivo in più per continuare a fare le vocine al nostro piccolino!