foto_amiche con curve generose

Le 14 cose che si diceva di non fare quando si sarebbe diventate madri

Quando non si è genitrici e si osservano casualmente e con superficialità delle madri per strada, al parco o al ristorante, è facile sentenziare che il giorno in cui lo si diventerà certamente ci si comporterà in modo diverso. Ecco quindi che frasi del tipo: “io non lo farò mai“, oppure “non sarà un figlio a cambiare me ed il mio compagno“, campeggiano nella vita da –non genitore– per poi esser rinnegate una volta nato il bebè. Così, vi proponiamo una simpatica lista generale delle 14 cose che si diceva di non fare quando si sarebbe diventate madri e che invece poi vengono fatte quotidianamente.

  1. Non allatterò mai in pubblico: è la frase che alcune donne senza figli dicono a voce alta quando osservano madri in preda al panico appoggiarsi su di un muretto e offrire -on the road- il proprio seno, ma poi saranno le prime a mostrare il cosiddetto “seno al vento“.
  2. Non uscirò mai in tuta da casa: diventate madri ci si ritrova almeno una volta nella vita per strada non solo con la tuta ma anche con la ricrescita ai capelli, la pinza fluorescente pronta a raccogliere la chioma spenta e senza trucco.
  3. Non farò mai tardi: ebbene con l’arrivo del bebè ci si deve aspettare l’imprevedibile e prepararsi per uscire circa 60 minuti prima di varcare la soglia di casa perché un contrattempo sarà sempre dietro l’angolo.
  4. Non lo costringerò mai a mangiare: e poi invece se il “cuore di mamma” salta un pasto ecco che ci si tormenta e si cerca di porre rimedio facendogli vedere video al cellulare per fargli aprire la bocca, rincorrendolo per casa, promettendogli di comprare dei nuovi giocattoli ecc.
  5. Non farò mai dormire il bebè nel lettone: una volta scoperto il cosleeping, ci si ritroverà in tre, o in quattro a seconda dei casi, tutti rannicchiati sul letto matrimoniale.
  6. Continuerò a vedermi con le mie amiche: ma ecco che per forza di cose, vuoi che siano le compagnie stesse ad allontanarsi o la mamma in questione a venir meno, fatto sta le rimpatriate alla “girls power” saranno sempre più sporadiche, soprattutto se si è l’unica mamma del gruppo.
  7. Non scenderò a compromessi: purtroppo per non sentire la creatura fare i capricci e lagnarsi specie dopo una dura giornata di lavoro, è normale che si patteggi per avere almeno 10 minuti di serenità psicologica priva di urla infantili.
  8. Non parlerò sempre e solo di mio figlio: invece durante una chiacchierata fra amici non si può fare al meno di nominare il proprio pargolo, fino ad arrivare a far vedere le sue foto, oltre che a raccontare aneddoti sulla creatura.
  9. Non telefonerò di continuo per sapere come sta: invece ecco che se si esce con il partner e si lascia la prole con la baby sitter, i nonni o la vicina di casa, la mamma chiamerà più volte per sapere se ha mangiato, dormito o addirittura sentito la mancanza materna.
  10. Ci giocherò tutto il tempo: in realtà dopo un paio di ore passate a correre col piccolo pieno di energie la madre alza la bandiera bianca e chiede la tregua.
  11. Non mi sveglierò mai la notte in preda al panico: e invece ecco che la genitrice non dorme se il bimbo ha la febbre, ma anche se sta bene ma semplicemente è andato a dormire da un suo amichetto o addirittura nella sua cameretta da solo per la prima volta.
  12. Gli comprerò pochi giocattoli: e poi la casa diventa un toy shop da fare invidia al Disney store.
  13. Non sarò mai stressata: guardando con ribrezzo le tipologie di madri che si incontrano al parco, ci si convince che si dovrà essere una genitrice modello, diversa dalle altre premurose ed esaurite nel contempo.
  14. Non litigherò mai con il mio compagno per i figli: e in realtà se il papà sbaglia a fare qualsiasi cosa, scoppia il finimondo domestico…perché sicuramente almeno un paio di volte al mese il battibecco pure innocuo, ci deve stare, per rafforzare il rapporto.